mercoledì 10 novembre 2010
"Cani per negri": schiavitù e capri espiatori nel libro di Chamayou
Grégoire Chamayou, Le cacce all'uomo. Storia e filosofia del potere cinegetico, manifestolibri
Caccia agli schiavi fuggitivi, ai pellerossa, ai neri; caccia ai poveri, agli esiliati, agli ebrei, ai migranti: la storia delle cacce all’uomo rappresenta un filo rosso nella lunga vicenda della violenza dei dominanti, che le cronache contemporanee non cessano di metterci sotto gli occhi. Chamayou ci offre una straordinaria documentazione e un punto di vista assolutamente inesplorato. La caccia ha bisogno di tracciare delle linee di demarcazione tra gli esseri umani per sapere chi può essere cacciato e chi no. Alle prede non si rifiuta l’appartenenza alla specie umana: semplicemente, non è la stessa forma di umanità. Ma la relazione che si stabilisce nella caccia non è mai al riparo da un rovesciamento della situazione, laddove le prede si raggruppano e diventano a loro volta cacciatori. La caccia all’uomo risale alla notte dei tempi, ma è con l’espansione del capitalismo che si razionalizza e raggiunge dimensioni mai viste prima. Basti pensare alla gigantesca caccia ai poveri che ha accompagnato la formazione del lavoro salariato, e che abbiamo visto drammaticamente riproporsi nella caccia al migrante nelle campagne di Rosarno.
CHIARA ZAPPA, AVVENIRE del 9/11/2010 a pag. 27
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