venerdì 12 novembre 2010
Claudia Covelli su Sciascia, Saviano e Macaluso
Claudia ha detto...
Bellissima apertura la tua: i tempi sono bassi tanto quanto Sciascia è "imprescindibile"! E quanto per questo sia stato sempre marginalizzato è ancora una volta sotto gli occhi di tutti. Per la tua rassegna mi permetto di segnalarti il bell'articolo di Paolo Persichetti su "Liberazione" del 10 novembre. Ho trovato del tutto inadeguato l’intervento di Saviano che non è a mio parere un semplice “lapsus” ma rivela molto della sua cultura politica evidentemente vicina a un certo “giustizialismo” tutt’altro che estraneo al dibattito politico attuale e le cui derive , a quanto pare, Sciascia aveva ben chiare in tempi insospettabili. Tuttavia il limite più grosso di Saviano è stato quello di fare un uso politico della storia, decontestualizzando totalmente l’articolo di Sciascia sui professionisti dell’antimafia e piegandolo ai suoi interessi del momento. Non a caso Macaluso gli ha dedicato un pungente corsivo su “Il Mattino” di ieri. Se interessa un approfondimento storiografico sul volume di Macaluso “Leonardo Sciascia e i comunisti”, la cui definizione di "impolitico" continua a lasciarmi perplessa (mi sembra forviante sintetizzare la posizione eretica di Sciascia come "impolitica quando mi sembra che nelle logiche della politica fosse profondo conoscitore) ne abbiamo parlato qui http://www.blogstoria.it/2010/10/15/contraddisse-e-si-contraddisse-il-controverso-sciascia-raccontato-da-emanuele-macaluso/ A presto!
Scritto da Claudia Covelli il 15 ottobre 2010, su http://www.blogstoria.it/
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