mercoledì 22 dicembre 2010

Gli studenti dell'università di Urbino sospendono l'occupazione del Magistero Nuovo



Urbino ha mostrato ieri sera il proprio volto più cinico.
3 furgoni di polizia e carabinieri e almeno 50 uomini della Celere in assetto antisommossa guardano a vista 30 ragazzi disarmati e pacifici, che dal Magistero sfilano a testa alta fino alla piazza. E tutto intorno lo spettacolo grottesco di una città che si è lasciata militarizzare e violentare senza reagire. E che ha scavato un solco difficilmente colmabile con l'unica presenza viva in un contesto urbano spettrale, devastato da 30 anni di scelte amministrative ottuse che ne hanno svuotato il centro storico e le energie dinamiche.
Pronte ad esibirsi per la foto-passerella nel momento dei sorrisi e delle marce simboliche, le istituzioni cittadine sono state ancor più pronte a nascondersi nel momento del conflitto e delle proteste rancorose dei bottegai. Non immaginano nemmeno quanto dovrebbero ringraziare questi ragazzi. Perché difendendo se stessi dalla riduzione a merce cognitiva e dalla precarizzazione, questi ragazzi difendono l'università pubblica, la libertà della ricerca, la natura critica del sapere. E sono l'unica possibilità di futuro per una città che sarebbe altrimenti condannata al proprio isolamento e al proprio declino. Forse, l'unica speranza per un intero Paese.
Riposatevi, perché la vostra lotta è appena cominciata e durerà molto a lungo [SGA].

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