domenica 20 febbraio 2011
Uno studio su Hegel
Gianluca Garelli: Lo spirito in figura. il tema dell'estetico nella Fenomenologia dello Spirito di Hegel il Mulino Ricerca, Bologna
Intesa da Hegel come forma di pensiero non scientifico e contrapposta in quanto tale al concetto, la rappresentazione è destinata a oscillare fra l'elemento sensibile e quello universale. Il libro indaga le diverse funzioni della nozione di rappresentazione nella "Fenomenologia dello spirito". Nonostante le sue ambiguità, si tratta di un'opera unica nella filosofia moderna, anzitutto in quanto straordinario repertorio di figure, vale a dire di rappresentazioni che esigono di essere levate dall'universalità del pensare, ma insieme si rivelano necessarie al cammino ascensionale del concetto, e resistono così in vario modo alla pretesa di un'assoluta negazione del sensibile. Al residuo estetico spetta così, nella prospettiva hegeliana del 1807, un ruolo indispensabile: nella sua dimensione intermedia fra il singolare e l'universale, esso tiene aperto lo spazio della comunicazione intersoggettiva, che è insieme condizione di possibilità e scopo della dialettica.
Indice: Introduzione. Hegel o la fine della filosofia. - Parte prima: Il residuo della rappresentazione. - I. Cancellare lo spazio, cancellare il tempo. Sull'anestetica del sistema hegeliano. - II. "Meynung". L'opinione, o l'ermeneutica della presunta intenzione. - III. Pensare le figure. Transizione: il "romanzo" dello spirito. - Parte seconda: Figure del linguaggio. - IV. Hegel e lo spirito di Banquo. Il discorso e la vita offesa. - V. La meschinità della coscienza. Le parole dell'adulazione. - VI. La libertà del perdono. Il verbo della riconciliazione. - VII. "Bei frutti staccati dall'albero". Tramonto del classico e destino della rappresentazione. - Riferimenti bibliografici. - Indice dei nomi.
Gianluca Garelli è ricercatore di Estetica nell’Università di Firenze. Ha curato e tradotto una nuova edizione italiana della «Fenomenologia dello spirito di Hegel» (Einaudi, 2008). Per il Mulino ha già pubblicato, con F. Vercellone e A. Bertinetto, «Storia dell’estetica moderna e contemporanea» (2003) e «Lineamenti di storia dell’estetica» (2008); con C. Gentili «Il tragico» (2010).
Anna Li Vigni, Sole 24 Ore, 20 febbraio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento