martedì 5 aprile 2011

Il libro di Luciano Gallino sul neoliberismo

Luciano Gallino: FINANZCAPITALISMO, Einaudi

La mega-macchina del finanzcapitalismo è giunta ad asservire ai propri scopi di estrazione del valore ogni aspetto come ogni angolo del mondo contemporaneo. Un simile successo non è dovuto a un’economia che con le sue innovazioni ha travolto la politica, bensí a una politica che ha identificato i propri fini con quelli dell’economia finanziaria, adoperandosi con ogni mezzo per favorire la sua ascesa. In tal modo la politica ha abdicato al proprio compito storico di incivilire, governando l’economia, la convivenza umana. Ma non si è limitata a questo. Ha contribuito a trasformare il finanzcapitalismo nel sistema politico dominante a livello mondiale, capace di unificare le civiltà preesistenti in una sola civiltà-mondo, e al tempo stesso di svuotare di sostanza e di senso il processo democratico.
 
Nel pieno della «tempesta perfetta», cominciata alla fine dell’estate 2007 e ancora drammaticamente reale, Luciano Gallino esplora con rigore scientifico e acume filosofico le deformazioni di un sistema che sembra aver abbandonato l’idea della produzione di valore a favore di metodi più veloci – e apparentemente più redditizi – di «estrazione». Un termine, questo, che rimanda immediatamente allo sfruttamento delle risorse naturali, ma che è estendibile, senza forzature, anche allo sfruttamento dell’essere umano. Un sistema così concepito, spiega Gallino, trasforma l’impresa post-capitalistica in una mega-macchina sociale che tende ad abbracciare «ogni momento e aspetto dell’esistenza […] dalla nascita alla morte o all’estinzione». Il finanzcapitalismo non è certo la prima mega-macchina con cui ci troviamo ad avere a che fare, persino l’organizzazione che consentiva nell’antico Egitto la costruzione delle piramidi lo era. Ma il finanzcapitalismo ha superato tutte le precedenti in pervasività e radicalizzazione del proprio scopo, costituendosi come la struttura capillare «di tutti i sottosistemi sociali, di tutti gli strati della società, della natura e della persona».
Siamo nel mezzo della più grande operazione di sfruttamento che la storia abbia mai conosciuto. Eppure, ci dice Gallino, è ancora possibile uscirne: ciò che è necessario è un movimento di riappropriazione delle nostre facoltà intellettive e affettive, una vera e propria rivoluzione della ragione contro gli eccessi della finanza.

Scenari dell’economia Più speculazione, più disoccupazione, più diseguaglianze
In teoria liberisti, in pratica pirati
LELIO DEMICHELIS, Tuttolibri, 2 aprile 2011

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