martedì 5 aprile 2011

Ripubblicata la traduzione di Jahre der Entscheidung di Oswald Spengler

Spengler iniziava il suo libro, uscito nel 1933, con queste parole: "Nessuno poteva desiderare più di me lo sconvolgimento nazionale di quest'anno". L'attenzione dei neoliberali per la Rivoluzione conservatrice è molto significativa [SGA].

Oswald Spengler: Anni della decisione, A cura di Beniamino Tartarini, Clinamen

Pubblicato nel 1933, quindici anni dopo Il tramonto dell'Occidente, Anni della decisione è lo scritto più disincantato e "lucido" di Oswald Spengler. Veemente contro i luoghi comuni della pubblica opinione, di quello che oggi potremmo chiamare il "politicamente corretto", Anni della decisione sa cogliere, con una acutezza maggiore dello stesso Tramonto, i fenomeni della civiltà indeclino, i suoi caratteri ed elementi essenziali: atomizzazione della vita, sradicamento del soggetto umano, culto della moda, dello sport e del tempo libero, dominio della fandonia mediatica, emergenza della partitocrazia e delle sue propaggini sindacali. Vi è uno scarto tra la verità e il potere, soprattutto laddove il potere dipinge se stesso come verità, travestendosi da pensiero critico, tanto "a destra" quanto "a sinistra". "Destra" e "Sinistra", ci dice Spengler, in realtà manifestano una identità di fondo: né più né meno che forme del potere stesso. Oggi, Anni della decisione può essere letto al di fuori delle maglie del suo impianto ideologico di più stretta appartenenza, del suo gergo. Non incarnando i contenuti immediati della nostra ideologia di moderni membri della società, il testo di Spengler ci permette di rapportarci ad un oltre essenziale rispetto alla presunta ovvietà di quel credo di matrice illuminista che sta al fondo del potere dominante e dei suoi travestimenti.

GIAMPIETRO BERTI, IL GIORNALE del 4/4/2011 a pag. 18

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