sabato 16 aprile 2011

Torna "Cultura di destra" di Furio Jesi

Furio Jesi: Cultura di destra, Nottetempo 2011

“Che cosa vuol dire cultura di destra?”, chiede un intervistatore a Furio Jesi nel 1979. È “la cultura entro la quale il passato è una sorta di pappa omogeneizzata che si può modellare nel modo piú utile, in cui si dichiara che esistono valori non discutibili, indicati da parole con l’iniziale maiuscola”. Originale mitologo della modernità, Jesi dedica gli studi qui raccolti a individuare le matrici sotterranee, il linguaggio e le manifestazioni delle “idee senza parole” della cultura di destra otto-novecentesca; e lo fa smascherandone i luoghi comuni, le formule e le parole d’ordine che alludono a un nucleo mitico profondo e inconoscibile, ma fondante e modellante, cui fanno riferimento i principi ricorrenti di Tradizione, Passato, Razza, Origine, Sacro. Un “vuoto” da riempire di materiali mitologici, manipolati dalla propaganda politica di destra per legittimare il suo potere e gli ordinamenti sociali dominanti. Da questa prospettiva, Jesi indaga gli apparati linguistici e iconici sottesi al fascismo e al neofascismo, al nazismo e al razzismo, penetra nelle pieghe dell’esoterismo di Julius Evola e del lusso retorico dannunziano, attraversa le pagine di Liala e Pirandello.
Questa nuova edizione di un libro ancora attualissimo è corredata da tre inediti e un’intervista.

RAFFAELE LIUCCI, IL FATTO QUOTIDIANO del 15/4/2011 a pag. I
MARCO FILONI, IL FATTO QUOTIDIANO del 15/4/2011 a pag. I

La Civiltà Cattolica, Quaderno n° 3860 del 16/04/2011
IL RELATIVISMO DI NIETZSCHE
di Georg Sans S.I.

MAURIZIO BRUNI, SECOLO D'ITALIA del 15/4/2011 a pag. 1

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