venerdì 8 aprile 2011

Tradotto uno dei testi chiave del suprematismo ebraico

L'espressione "suprematismo ebraico" è di Gilad Atzmon, musicista e scrittore israeliano [SGA].

Yuri Slezkine: Il secolo ebraico, Neri Pozza

Che significa essere ebrei? Nel secolo del Capitale, significa dimostrarsi gli imprenditori più abili; nell'epoca dell'alienazione i più provati dall'esilio; nell'era delle professioni gli esperti più affidabili. Sono le argomentazioni provocatorie di Yuri Slezkine nella sua indagine sulla sensibilità culturale e politica ebraica nel XX secolo. Nelle sue tesi l'età moderna coincide completamente con l'età ebraica: non solo gli ebrei si sono adattati a vivere nel mondo moderno meglio degli altri, ma sono divenuti ovunque simbolo e modello di vita. Modernità è il modo di vivere di chiunque diventi urbano, itinerante, colto, in grado di elaborare un discorso intellettualmente complesso, professionalmente duttile ed esigente; è lasciarsi dietro campi e greggi e perseguire la ricchezza per il bene dell'apprendimento e l'apprendimento per il bene della ricchezza. È trasformare contadini e principi in mercanti e preti, sostituire il privilegio ereditario con il prestigio acquisito, smantellare i patrimoni sociali a vantaggio degli individui e dei nuclei familiari. La modernizzazione, in altre parole, appartiene a chiunque sia ebreo. E in qualche modo, vivendo nel XX secolo, ognuno di noi lo è diventato. Questo studio appassionante racconta una nuova storia della cultura ebraica degli ultimi cento anni, dalla nascita di una tribù nomade che diventerà il solo grande popolo sprovvisto di Stato dopo l'avvento del nazionalismo, l'unico a costruire la propria emancipazione in un isolamento frutto di ripetute diaspore, tra il collasso dell'impero russo, le grandi ondate migratorie, l'America di fine Ottocento, le città sovietiche dopo la Rivoluzione, la Palestina della nascita del Sionismo e l'avvento delle grandi ideologie del Novecento: socialismo, nazionalismo, liberalismo. Denso di intuizioni illuminanti e trasgressive, scorrevole nell'esposizione e audace nell'analisi, “Il secolo ebraico” è una delle opere più stimolanti e intellettualmente innovative degli ultimi anni.

SERGIO ROMANO, CORRIERE DELLA SERA del 7/4/2011 a pag. 46

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