martedì 28 giugno 2011

Confindustria durante il fascismo. Assoluzioni

ELEONORA BELLONI: La Confindustria e lo sviluppo economico italiano. Gino Olivetti tra Giolitti e Mussolini, il Mulino, Bologna 2011

Gino Olivetti (1880-1942), segretario generale di Confindustria dalla fondazione fino al 1934, ha rappresentato una delle più importanti figure di riferimento per l'industria italiana del Novecento. Laureato alla facoltà di Giurisprudenza di Torino, promotore prima della Lega industriale di Torino, nel 1906, e poi della Confederazione italiana dell'industria, nel 1910, Olivetti non fece mai mancare all'associazionismo padronale il suo contributo, insieme di azione pratica e di elaborazione ideologica, indirizzando il cammino della giovane industria nazionale attraverso le controverse vicende di una guerra mondiale, della crisi dello stato liberale e, infine, della drammatica esperienza del regime totalitario. Di origini ebree, fu costretto a lasciare l'Italia per sfuggire alle leggi razziali e visse gli ultimi anni della sua vita in esilio in Argentina. A fronte di una presenza, importante e prolungata, sullo scenario della vita economica italiana, si registra tuttavia un sorprendente silenzio della storiografia su una figura, non priva di ambiguità, ma che senza dubbio merita un'attenzione particolare per il contributo che può fornire nel far luce su di una pagina importante dell'industrialismo italiano. Il volume cerca dunque di ricostruire la vicenda personale, ma soprattutto pubblica, di un personaggio la cui biografia ha finito per attraversare momenti e problemi di una delle fasi più complesse e controverse della storia italiana post-unitaria.

Eleonora Belloni, dottore di ricerca in Teoria e storia della modernizzazione e del cambiamento sociale in età contemporanea, è attualmente assegnista presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università degli Studi di Siena. Ha pubblicato "Ideologia dell'industrializzazione e borghesia imprenditoriale dal nazionalismo al fascismo (1907-1925)" (Lacaita, 2008).

VALERIO CASTRONOVO, IL SOLE 24 ORE del 26/6/2011 a pag. 32


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