Nunzio Dell'Erba ad Alberto Papuzzi de La Stampa:
Il suo articolo-recensione comprende dieci brani, scelti nel libro di d'Orsi a casaccio e senza alcun criterio logico e storico. Tralascio il secondo punto, che esprime non un giudizio di fatto, ma un giudizio di valore, che può condizionare il lettore nella sua valutazione dell'autore e del libro. E vengo ai restanti nove brani. Premesso che un giornalista non deve esprimere valutazioni personali su personaggi e vicende trattati in un un libro recensito, il primo punto poggia su una falsificazione storica in quanto Montanelli e Ingrao leggono l'invasione dell'Urss con la lente deformante dell'ideologismo: il primo per motivi polemici e opportunisti, il secondo per l'asservimento del suo partito alla centrale moscovita.
Il secondo punto tratta un altro aspetto "rabbrividente" in quanto il pensiero di Cattaneo, pur nella sua complessità ed evoluzione politica, può essere considerato l'antecedente storico dell'attuale Lega, che avversa noi meridionali (come d'altronde fanno gli intellettuali piemontesi nei nostri confronti, a meno che non siano gobettiani, gramsciani o bobbiani)). Prima di esprimere giudizi così netti dovrebbe leggere Cattaneo, che era sì un antirazzista, ma anche fautore di un aereo federalismo impregnato di luoghi comuni e di esalrazione delle tradizioni locali come il dialetto. Il quarto punto riguarda un'affermazione vuota, che spetta al lettore valutare se sia più interessato a don Milani che a Togliatti, a don Minzoni che a Gramsci, su cui non c'è alcun riferimento.
Gli altri punti sono una ricostruzione di vicende e di personaggi, che rientra in quella che comunemente si definisce "aria fritta". E, nonostante, le discolpe che lei potrà addurre, rimango fermamente convinto che lei il libro non l'ha letto e l'ha appena appena sfogliato.
Ma purtroppo viviamo in un Paese come l'Italia, dove tutto è permesso, senza che qualcuno sollevi alcuna critica e s'indigni, se dal più grande scrittore (forse comprenderà a chi mi riferisco) al più ignoto giornalista de "Il quotidiano della Basilicata (6 giugno), che prende un mio articolo su "Mazzini e l'anticomunismo" e lo ripubblica pari pari, si assiste a un degrado della cultura a tutti i livelli.
Distinti saluti, Nunzio Dell'Erba
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