venerdì 30 settembre 2011

Arte e postmodernismo

Marc Fumaroli: Parigi-New York e ritorno Traduzione di Graziella Cillario Adelphi, Milano Saggi. Nuova serie 2011, pp. 752

«La pubblicità, uno dei mali più grandi di questo tempo, insulta i nostri sguardi, falsa tutti gli aggettivi, rovina i paesaggi, corrompe ogni qualità e ogni critica». Questa invettiva di Paul Valéry appare, oggi, più condivisibile che mai. E Marc Fumaroli ne ha d’improvviso piena consapevolezza «un certo mattino del settembre 2007», per strada, allorché «una minuscola conversione dello sguardo» gli permette di cogliere «l’assedio in piena regola» cui tutti noi siamo sottoposti, «presi e inghiottiti nell’esposizione universale, a getto illimitato e continuo, delle ultime attrazioni visive dell’arte delle arti contemporanee, il marketing». Per sottrarsi all’assedio, Fumaroli intraprende così un viaggio liberatorio, nel tempo e nello spazio, attraverso le arti visive e la storia della cultura dell’Occidente: dall’antichità greco-romana di un’Europa di cui Parigi è il cuore alle immagini di una contemporaneità di cui New York è la capitale. Un itinerario sinuoso come quello dei grandi viaggiatori del passato, sostando nei luoghi più disparati e concedendosi brevi o ampie diversioni, fra incontri di ogni tipo (dal Parmigianino a Duchamp a Warhol a Damien Hirst, da Chateaubriand a Baudelaire, da sant’Agostino a Kierkegaard, da Barnum a Buffalo Bill, da Vitruvio a Frank Lloyd Wright) – e dando libera espressione a entrambe le sue anime: quella di erudito e quella di affilato pamphlettista. Un viaggio per il quale il lettore gli sarà grato, purché sappia seguirlo nello spirito di quell’otium ‘attivo’ cui Fumaroli dedica pagine preziose: «È nell’intervallo dell’ozio che si vede invece di intravedere, che si cerca invece di copiare, che si contempla invece di agitarsi, che si riconosce ciò che la polvere dell’impazienza, gli abbagli della fretta e il peso dello sforzo precipitoso nascondevano alla vista».

MARC FUMAROLI, LA REPUBBLICA del 29/9/2011 a pag. 47

Pietro Citati Repubblica 13 novembre 2009 — pagina 57 sezione: CULTURA



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