Giancarlo Calciolari da transfinito.eu
giovedì 15 settembre 2011
Tradotta La nozione di Autorità di Alexandre Kojève
Alexandre Kojève: La nozione di Autorità. A cura di Marco Filoni, Adelphi, Milano 2011, pp. 160
«È curioso, ma il problema e la nozione dell’Autorità sono stati molto poco studiati» afferma Kojève in apertura di questo libro – scritto nel 1942, ma pubblicato postumo soltanto nel 2004 –, e aggiunge: «raramente l’essenza di questo fenomeno ha attirato l’attenzione. Eppure, in tutta evidenza, è impossibile trattare del potere politico e della struttura stessa dello Stato senza sapere che cosa è l’Autorità in quanto tale. Uno studio della nozione di Autorità, sebbene provvisorio, è quindi indispensabile». E mentre La nozione di Autorità giaceva nel chiuso di un archivio, solo in parte la riflessione filosofica è riuscita a colmare la lacuna additata da Kojève. Lo riconosceva esplicitamente Hannah Arendt, che dopo aver constatato «un crollo più o meno generale, più o meno drammatico, di tutte le autorità tradizionali» concludeva: «non siamo più in grado di sapere che cosa è effettivamente l’autorità», precisando che «la risposta a tale questione non si può assolutamente trovare in una definizione della natura e dell’essenza dell’“autorità in generale”». In realtà la risposta che la Arendt attendeva era già in queste pagine, dove Kojève, muovendo da un’analisi fenomenologica, riconosce quattro tipi «semplici, puri o elementari» di Autorità, che si rispecchiano in quattro filosofie: l’autorità del Padre (la scolastica), del Signore (Hegel), del Capo (Aristotele) e del Giudice (Platone). E trasferendo poi l’indagine nella sfera metafisica e ontologica, ravvisa le quattro rispettive connotazioni temporali di passato, presente, futuro e infinito, in una linea in cui l’autorità del Giudice si trova isolata e preminente rispetto alle altre. Percorso quanto mai illuminante, che inoltrandosi nei territori della filosofia politica e della filosofia del diritto riesce a gettare nuova luce sui problemi che da sempre pongono le istituzioni giudicanti – tra i quali l’affermazione di un potere giudiziario posto sullo stesso piano degli altri due poteri dello Stato.
Giancarlo Calciolari da transfinito.eu
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