di Michele Turrisi
giovedì 1 settembre 2011
Una riflessione sulla "conversione" di Vattimo
"Credere di credere". Genesi e significato di una conversione debole
di Michele Turrisi
di Michele Turrisi
Ufficializzata con il libro Credere di credere, la svolta religiosa di Vattimo si configura come una «ri-cristianizzazione» che ha in René Girard e Sergio Quinzio i suoi ispiratori più prossimi e diretti. Tuttavia la radice dichiaratamente paradossale di questo ritorno al cristianesimo rimanda al nichilismo nietzschiano-heideggeriano. L’esito dell’itinerario speculativo di Vattimo può definirsi religioso ma soltanto in un certo senso — e ciò a prescindere dal fatto che tante affermazioni del filosofo risultano incompatibili con fondamentali dottrine cristiane. Eppure il pensiero debole vattimiano rappresenta una sfida non solo provocatoria per la teologia (come ben dimostra la ricerca di C. Dotolo). Ed è difficile negare l’emblematicità postmoderna del caso Vattimo.
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