martedì 18 ottobre 2011

Giorgio Ruffolo: Testa e croce. Una breve storia della moneta, Einaudi, Torino 2011

Che cos'è la moneta? Simbolo o segno? Mondana o numinosa? Sogno o sterco?

La moneta è un'invenzione: uno strumento, non un fine. È una norma, non una merce.

Nel suo stravolgimento da strumento a fine, da norma a merce, sta la degenerazione che essa ha subíto nella storia.
In questo libro si tenta di dare una risposta non mistica a questa domanda. La moneta è un'invenzione che non viene dagli dèi o da un Dio, ma dalla genialità degli uomini; e che è rivolta a utilizzare razionalmente la capacità che essi hanno, unica tra le specie esistenti, di trasformare il loro ambiente. È dunque uno strumento, non un fine. È una norma, non una merce. Nel suo stravolgimento da strumento a fine, da norma a merce sta la degenerazione che essa ha subìto nel corso della sua storia, che questo libro racconta.
Nel gioco del mercato la moneta adempie la funzione svolta dai gettoni nel gioco della roulette. I gettoni non hanno alcun valore intrinseco. Se glielo si attribuisse usandoli come ricchezza accumulabile si rovinerebbe il gioco privandolo di una fine, quindi di un fine.
Ricondurre la moneta alla sua funzione strumentale e normativa è il solo modo di restituirle la sua qualità di un potere al servizio di un'economia e non di un'economia al servizio di un potere.

LA FAVOLA DELLE MONETE
NELLO AJELLO, LA REPUBBLICA del 17/10/2011 a pag. 53

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