lunedì 10 ottobre 2011
Per un'estetica razionalistica
Federico Vercellone: LE RAGIONI DELLA FORMA, Mimesis, pp. 134,e13,00
Sono molte le “ragioni della forma” che si sostengono in questo libro, a partire dal romanticismo tedesco per venire sino alla crisi novecentesca della bellezza. La possibilità di un’intelligenza che tragga le proprie risorse dall’intuizione e dalle forme naturali, che si misuri alla pari con quella concettuale, percorre la tradizione filosofica e artistica da Goethe a Spengler. Ma essa va poi incontro a un declino apparentemente inevitabile nel Novecento maturo. Tuttavia l’idea di una ragione meno invadente e arrembante, più attenta ai luoghi e ai contesti sembra riaffacciarsi oggi, per esempio nella ricerca biologica e nei visual studies, e fornire il modello di una razionalità meno violenta, più attenta all’ecosistema, più favorevole alla natura, rivolta infine a una più matura abitazione dell’uomo nel mondo.
Federico Vercellone è professore ordinario di Estetica presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, ricordiamo: Morfologie del moderno (Genova, 2006); Oltre la bellezza (Bologna, 2008); Introduzione a Il nichilismo (Roma-Bari, 20098); Pensare per immagini (con O. Breidbach; Milano, 2010). Con A. Bertinetto e G. Garelli ha pubblicato Storia dell’estetica moderna e contemporanea (Bologna, 2003) e Lineamenti di storia dell’estetica (Bologna, 2008).
FRANCA D’AGOSTINI Tuttolibri 8 ottobre 2011
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