lunedì 17 ottobre 2011

Un intervento di Norberto Bobbio del 1988

Norberto Bobbio: Democrazia e segreto, a cura di Marco Revelli, Einaudi, Torino 2011
 
E dietro il velo dell'invisibilità che maturano e si diffondono i grandi e i piccoli vizi che minano alla radice i sistemi democratici: le minacce mortali quali i comportamenti "deviati" dei servizi di sicurezza, le trame occulte dei "corpi separati" dello Stato, la destabilizzazione delle istituzioni da parte dei loro stessi "servitori"... e quelle apparentemente più ordinarie, ma altrettanto insidiose come "la pubblica corruzione, il peculato, la malversazione, la concussione, l'interesse privato in atti di ufficio" che logorano lentamente, ma inesorabilmente, la fiducia dei cittadini. Ed è lì, in quel cono d'ombra sottratto allo sguardo pubblico (del pubblico), che può generarsi la più insidiosa delle patologie democratiche, lo scandalo, forma esemplare della sconnessione tra le promesse che una democrazia non può non fare e la sua incapacità di mantenerle. Ciò che vale a proposito della democrazia in generale, vale tuttavia assai meno per la democrazia in Italia. Qui il ricorso al segreto e stato assai più che un'eccezione: nei momenti cruciali della nostra vicenda nazionale è apparso, anzi, una regola.
 
«Non si capisce nulla del nostro sistema di potere se non si è disposti ad ammettere che al di sotto del governo visibile c'è un governo che agisce nella penombra... e ancor piú in fondo un governo che agisce nella piú assoluta oscurità... un potere invisibile che agisce accanto a quello dello Stato, insieme dentro e contro, sotto certi aspetti concorrente sotto altri connivente, che si vale del segreto non proprio per abbatterlo ma neppure per servirlo. Se ne vale principalmente per aggirare o addirittura violare impunemente le leggi... Del resto chi promuove forme di potere occulto e chi vi aderisce vuole proprio questo: sottrarre le proprie azioni al controllo democratico, non sottostare ai vincoli che una qualsiasi costituzione democratica impone a chi detiene il potere di prendere decisioni vincolanti per tutti i cittadini, se mai, al contrario controllare lo Stato senza essere a sua volta controllato».
Norberto Bobbio
NORBERTO BOBBIO, LA STAMPA del 16/10/2011 a pag. 36/37

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