mercoledì 19 ottobre 2011
Un libro sul giovane Gramsci
Con il consueto veleno di Paolo Mieli [SGA].
Leonardo Rapone: Cinque anni che paiono secoli. Antonio Gramsci dal socialismo al comunismo (1914-1919), Carocci
1914-1919. Cinque anni, ma hanno contato come «cinque secoli di storia». Così li vedeva il ventottenne Antonio Gramsci, voltandosi all’indietro, pochi mesi dopo la fine della Grande guerra, e comparando il quadro storico e sociale uscito dalla catastrofe bellica al «mondo di ieri». Cinque anni che avevano stravolto le condizioni della vita associata e i quadri mentali di sterminate masse di uomini: una cesura storica, di cui la rivoluzione russa sembrava annunciare l’effetto catartico. Ma in quei cinque anni si era rivoluzionata anche l’esperienza di vita dello stesso Gramsci. Per la prima volta viene qui ricostruito l’itinerario biografico e intellettuale attraverso cui uno studente appassionato di glottologia, formatosi culturalmente alla scuola del neoidealismo e della "Voce", militante socialista assai più soreliano che marxista, inizialmente versato al giornalismo più che alla politica pratica, si avviò a essere il massimo pensatore e dirigente politico del nascente comunismo italiano.
PAOLO MIELI, CORRIERE DELLA SERA del 18/10/2011 a pag. 40/41
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