domenica 13 novembre 2011
Ancora su Gramsci. Nunzio Dell'Erba contesta l'"inedito" ritrovato a Mosca e denuncia le inesattezze dell'articolo del Fatto Quotidiano
Ringrazio Nunzio Dell'Erba, sempre attentissimo, per queste preziose puntualizzazioni [SGA].
Caro Azzarà,
ho visto che sul tuo blog hai pubblicato i due articoli su Gramsci. Secondo me si tratta di due falsi storici così eclatanti da lasciare incredulo anche il più sprovveduto degli studiosi del pensiero e dell'attività politica di Gramsci. Ma mentre quello di Amurri è innocuo, quello di Carioti è di una disonestà allarmante, oltre ad essere pieno di errori e di strafalcioni storici. Gramsci non giunse in Russia nel maggio 1922, ma ai primi di giugno dello stesso anno; se lui si stupisce del parallelo tra i fascisti e i Sr, io mi stupisco che Gramsci faccia un paragone così assurdo tra i fascisti e una minoranza rivoluzionaria ormai fuori giuoco; il paragone non è poi un merito di Bettiza, ma di Alain Besancon e prima di lui di Caffi, che lo svolse prima del 1922. Comunque il presunto inedito gramsciano contiene valutazioni politiche errate e dovette essere opera di qualche burocrate russo: Gramsci non può aver parlato di "governo anarchico", non può aver ignorato di conoscere la realtà politica dell'Italia e non può aver sostenuto che il fascismo ha dato due miliardi alla Chiesa. Esso sarà stato confezionato dopo il 1929 alla stipula dei patti lateranensi. Tutto il discorso di Gramsci verte su un piano di profondità analitica e politica, in contrasto con alcune direttive della centrale moscovita.
E' vergognoso che il "Corriere" annunci un inedito gramsciano e pubblica un resoconto di esso, insieme a una foto scattata successivamente al 1922.
Ti invio anche la lettera trasmessa via email oggi al direttore del giornale "il Fatto" a proposito dell'articolo di Sandra Amurri.
La posizione della redazione del giornale di Padellaro e Travaglio è vergognosa. Ti chiedo di intervenire sul tuo blog, o pubblicando la mia lettera oppure chiarendo che si tratta di un errore madornale, che offende la memoria di Gramsci noto per la sua precisione e onestà intellettuale.
Cordialmente,
Nunzio Dell'Erba
Gentile direttore,
leggo oggi sul suo giornale una lettera di rettifica delle inesattezze contenute nell'articolo di Sandra Amurri.
Credo che queste rettifiche siano il risultato della lettera che le ho inviato ieri per la sua pubblicazione nella rubrica "Lettere".
Per onestà intellettuale e per rispetto dei suoi lettori Le chiedo di pubblicare la mia lettera. Un giornale è libero di scegliere le lettere dei lettori, ma appropriarsi del lavoro altrui non rientra nello spirito democratico a cui dice di ispirarsi il suo giornale.
Antonio Gramsci nacque il 22 gennaio 1891 a Ales, per cui il 15 luglio 1903 non era "un bambino di dieci anni", ma aveva già compiuto 12 anni. Egli superò l'esame di scuola elementare non nel 1903, come si legge nell'articolo di Sandra Amurri ("il Fatto quotidiano, 12 novembre), ma due anni prima. Dal "certificato degli esami di proscioglimento dall'obbligo dell'istruzione elementare inferiore", rilasciato dal Comune di Ghilarza e riprodotto in diverse biografie di Gramsci, risulta che alla data del 24 luglio 1901 aveva già superato il suo primo esame. Che poi Gramsci "non è così studiato in Italia" è destituito da ogni fondamento storico, vista la miriade di studi apparsi dalla sua morte a oggi proprio nel nostro Paese.
Nunzio Dell'Erba
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