venerdì 11 novembre 2011
Esce anche in Italia il libro di Snyder: la teoria del totalitarismo all'ennesima potenza
Snyder assimila un regime che si proponeva in maniera programmatica ed esplicita la costruzione di un impero coloniale su basi razziali ad Est, con la riduzione in schiavitù e/o lo sterminio delle popolazioni locali, e che per questo ha scatenato la Seconda guerra mondiale, ad un regime che questa guerra ha subìto. E che ha dovuto fronteggiare lo stato d'eccezione per diversi decenni e su un territorio sterminato, ma che non ha mai avuto un'ideologia razziale e di sterminio [SGA].
TIMOTHY SNYDER: Terre di sangue. l'europa nella morsa di Hitler e Stalin, Rizzoli, Milano 2011
Due dittatori, 12 anni di terrore, 14 milioni di morti.
Un’analisi storica che infrange gli stereotipi, un racconto degno delle pagine dei grandi testimoni del Novecento.
“Le famiglie uccidono i più deboli, di solito i bambini, per mangiare la loro carne.”
Succedeva in Ucraina, una delle terre che insieme a Polonia, Bielorussia e Paesi baltici ha pagato il prezzo più alto alle sanguinose dittature del Ventesimo secolo. Quando si associa l’idea dello sterminio di massa durante la Seconda guerra mondiale ai campi di concentramento nazisti, infatti, si commette un errore di prospettiva, perché l’inferno descritto da quelle fotografie, filmati, testimonianze non è l’intera storia. Non è nemmeno l’inizio. Perché se si allarga lo sguardo verso est si scopre che i terribili anni Trenta e Quaranta europei furono molto di più, e molto peggio: lo sanno gli ucraini, che nel 1932 Stalin decise deliberatamente di affamare, con tre milioni di morti. Lo sanno i russi, che vennero fucilati in settecentomila durante gli anni del Grande Terrore, per poi essere sterminati dai nazisti in seguito all’invasione tedesca. E i polacchi, il cui territorio conteso e devastato divenne quasi un emblema delle smisurate ambizioni di Hitler e Stalin. Ma questi crimini e molti altri consumati tra Berlino e Mosca prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale sono stati a lungo occultati dietro la Cortina di Ferro, e anche in seguito la storiografia ha permesso che la nostra memoria collettiva ne serbasse un’immagine lacunosa e imperfetta.
Avvalendosi di una grandissima quantità di nuovi studi e fonti mai consultate in precedenza, uno dei più brillanti giovani storici americani ha raccolto per la prima volta in un quadro comune i crimini nazisti e quelli sovietici che insanguinarono le terre dell’Est europeo. Ha indagato i metodi e le motivazioni di Hitler e Stalin e disegnato con chiarezza le relazioni tra i due regimi. E ai quattordici milioni di vittime civili, perlopiù donne e bambini, dedica oggi il tributo di un’analisi originale e meticolosa, appassionata e convincente. Che del nostro passato recente offre un ritratto nuovo, più preciso, più crudele.
"Stalin e Hitler, carnefici dell'Est europeo". Ecco il libro che fa discutere gli storici
Int. a TIMONTHY SNYDER di SIMONETTA FIORI, LA REPUBBLICA del 10/11/2011 a pag. 49
Leggi anche qua per i commenti all'edizione in inglese
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