giovedì 17 novembre 2011

L'Italia dei populismi

Alessandro Lanni: Avanti popoli! Piazze, tv, web: dove va l'Italia senza partiti, Marsilo 2011

C'è un boom dei "popoli", dall'antesignano popolo dei fax fino a quello delle donne in piazza nel 2011, al popolo viola e molti altri affini. La formula dilagata negli ultimi anni in Italia è più di un semplice tic giornalistico. Al populismo del Cavaliere e del suo partito (un altro Popolo), per cui "il Parlamento è pletorico" e il leader interpreta direttamente il volere popolare, fa da contraltare l'affermazione dei "popoli" che nella Rete trovano strumenti di mobilitazione. Sullo sfondo i partiti, ormai privi di peso, mentre si affaccia il miraggio di una democrazia che può fare a meno della mediazione rappresentativa. Guardando alla storia recente questo libro dà conto di un'epocale trasformazione della vita politica, un processo il cui esito è ancora aperto. "Il problema che Lanni pone riguarda il destino e il mutamento di scopo dei partiti, i quali hanno perso la loro centralità e si sono svuotati del loro ruolo di collegamento tra società civile e società politica, di catalizzatori di interessi e idee, per essere via via solo parlamentari, ripiegati su se stessi, concentrati nella difesa degli eletti, del loro status e del loro potere: uno svuotamento di legittimità che è radicale. Se si vuole comprendere il significato del mutamento in corso nelle nostre democrazie si deve partire da qui". Dall'introduzione di Nadia Urbinati.
Un libro di Lanni sul rapporto tra web e mobilitazione
Se Il populismo è tecnologico
C´è la versione digitale che punta su una consultazione permanente
di Miguel Gotor Repubblica 17.11.11
Nei giorni in cui si assiste al tramonto di Silvio Berlusconi come uomo di governo è utile leggere il libro di Alessandro Lanni, Avanti popoli! Piazze, Tv, web: dove va l´Italia senza partiti (Marsilio, introduzione di Nadia Urbinati, pagg. 144, euro 12), perché mette a fuoco alcune questioni con le quali continueremo a confrontarci negli anni a venire.

Anzitutto, contiene una riflessione sui caratteri e sugli effetti del populismo berlusconiano nella vita politica italiana, un fenomeno che sarebbe illusorio credere di avere lasciato alle spalle con il passo indietro del Cavaliere, dal momento che ha costituito la ragione principale della sua lunga e pervasiva egemonia sul piano antropologico e culturale. In secondo luogo, offre un´analisi della capacità del populismo di condizionare anche i movimenti sociali dal basso, dal pionieristico "popolo dei fax" all´odierno "popolo viola", in grado di mobilitare centinaia di migliaia di persone intorno a delle rivendicazioni legate a uno scopo.

Secondo l´autore, infatti, non esisterebbe solamente un populismo di destra, ma anche uno di segno progressista, alimentato dalla richiesta di una nuova politica e dall´incontro con la tecnologia del web che festeggia proprio in questi giorni i suoi primi vent´anni di vita. Si tratta di un inedito "populismo 2.0", che, pur conservando specifiche caratteristiche, ad esempio quella di mobilitarsi in modo orizzontale mediante Internet e non usando la relazione verticale instaurata dalla televisione come nel caso del populismo berlusconiano, presenta alcune sorprendenti affinità con quest´ultimo: la centralità del capo carismatico, lo scardinamento dei meccanismi di rappresentanza e di mediazione, l´insofferenza verso i tempi e le regole del Parlamento e il rifiuto dei partiti organizzati.

La parola chiave che spiega l´interconnessione fra i due populismi è il concetto di "disintermediazione" applicato alla politica: oggi le nuove tecnologie web 2.0 permettono agli utenti di compiere alcune funzioni che prima richiedevano la mediazione (e il lavoro) di altri soggetti. Se prima di Internet per acquistare un biglietto di aereo era necessario rivolgersi a un´agenzia di viaggio, oggi si può usare direttamente il computer con risparmio di tempo e di energie. Allo stesso modo, se prima si aveva bisogno di un partito o di un´associazione per fare politica, oggi è possibile servirsi anche dei blog e dei social network, delle piazze virtuali e di quelle reali, per aggirare le modalità organizzative tradizionali.

Internet è un mezzo ancora pieno di potenzialità e perciò bisogna diffidare sia dei "cyber-entusiasti", sia dei nostalgici catastrofisti, poiché rinunciano entrambi ad avere un´attitudine critica. A ben guardare, infatti, il valore della rappresentanza non è annullato, ma trasferito al mondo virtuale con inediti fenomeni di verticismo e di leaderismo. Ciò emerge, ad esempio, dall´interessante analisi del movimento "5 stelle" promosso da Beppe Grillo. Il comico genovese veste i panni del guru telematico con una forma di predicazione dal tratto savonaroliano, urlata, manichea e dai toni apocalittici, che finisce per risultare il prodotto più raffinato di quel berlusconismo che vorrebbe invece contrastare.

Anche l´idea di una consultazione permanente dell´opinione pubblica trascura il fatto che la grande quantità di informazioni disponibili su Internet perdono di valore se non accompagnate dall´affinamento di una serie di strumenti di mediazione indispensabili per valutare, selezionare e distinguere i diversi dati ed evitare i rischi della demagogia.

Sarebbe opportuno servirsi delle nuove tecnologie non in modo autoreferenziale, ma per contribuire a rinnovare le forme di rappresentanza, a partire dalla constatazione che la vera anomalia dell´ultimo ventennio italiano, rispetto ai principali Paesi europei, è stata proprio la volontà di dare vita a una "democrazia senza partiti", un esperimento di cui oggi possiamo misurare tutto il fallimento. Bisogna impegnarsi a costruire ponti e non a scavare fossati tra politica e società civile, istituzioni e cittadini, senza farsi condizionare dalle vecchie polemiche extra-parlamentari che hanno caratterizzato, a destra come a sinistra, la storia di quel Novecento da cui, a parole, si vorrebbe fuggire, ma che resta attaccato a noi come un´ombra. Altrimenti "Avanti popoli!" rimarrà uno slogan efficace, incapace però di produrre alcuna "riscossa".












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