sabato 12 novembre 2011

Non avrai altro Dio

Il capitalismo divino. Colloquio su denaro, consumo, arte e distruzione, di Boris Groys, a cura di P. Sloterdijk, Mimesis 2011

Dallo scoppio della crisi economica globale, il linguaggio finanziario ha monopolizzato i media e il dibattito politico internazionale. Un nuovo linguaggio monetano ha scalzato le categorie dell'analisi sociale e dell'azione politica attraverso una profonda trasformazione sistemica ancora in corso. Un avanzato gruppo di filosofi tedeschi alle prese con i repentini mutamenti culturali e sociali apportati dal XXI secolo, propone come risposta alla crisi il concetto di "capitalismo divino", ossia l'interpretazione del capitalismo come religione sui generis, che coglie le recenti trasformazioni strutturali ed epocali meglio di altre categorie dell'economia politica ufficiale. Quest'ultima, infatti, risulta ampliamente coinvolta nella crisi e apparentemente incapace di gestirla, se non procrastinandone gli effetti più nefasti e lasciandoli in eredità alle prossime generazioni. Oltre la religione sincretista sviluppata dal capitalismo divino, emerge l'idea di una riflessione più serrata sulla realtà in cui tutti viviamo. Postfazione di Paolo Perticari.

TEMPI PRESENTI
Quella teologia mondana del vivere in societàAPERTURA
Benedetto Vecchi il manifesto 2011.11.11

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