giovedì 29 dicembre 2011

Ancora il libro di De Seta sulle città europee

Cesare De Seta Ritratti di città. Dal Rinascimento al secolo XVIII, Einaudi 

Il ritratto di città è la forma piú alta di celebrazione del potere urbano, sia esso quello di un re, di un papa, di un principe o di un mecenate, e nasce nel Rinascimento con l'invenzione rivoluzionaria della prospettiva. I primi ritratti di città sono databili all'ultimo trentennio del Quattrocento e la loro manifesta intenzione è quella di mettere in scena la bellezza, la prosperità e la grandezza di capitali dell'Occidente come Firenze, Roma e Napoli.
L'interesse per queste immagini si propaga a macchia d'olio in tutta l'Europa e non c'è città, sia essa capitale o dominante, che non ambisca a un manifesto ideologico e politico, che in molti casi ha intrinseche qualità d'arte.
Questo studio ricostruisce la mappa dei ritratti dal Rinascimento al secolo dei Lumi, sia in senso geografico che tecnico e artistico. Con l'invenzione della stampa il genere conosce un'eccezionale fortuna da cui nascono i primi Atlanti di città dal Münster ai Merian, a Braun e Hogenberg: sillogi con intenzioni universalistiche che hanno lo scopo di far conoscere città di ogni paese. Sovrani e principi si appassionano a questo soggetto e commissionano affreschi per adornare i loro palazzi.
Lentamente il baricentro della produzione iconografica si sposta dall'Italia alla Svizzera, alla Germania e all'Olanda, e poi in Francia, Spagna e Inghilterra. Il Seicento vede il trionfo di questo genere con ritratti incisi e dipinti di città sempre piú precisi e ampi. Pittori come El Greco, Didier Barra e Jan Bruegel scendono in campo con tele affascinanti. Con l'evoluzione scientifica della topografia si giungerà infine a realizzare grandi piante di città che hanno una funzione non solo celebrativa, ma anche amministrativa, fiscale e politica per il controllo delle masse urbane. Il lento divorzio tra arte e scienza diviene cosí definitivo.

ARCHITETTURA - IN «RITRATTI DI CITTÀ» IL FRUTTO DI UN VENTENNALE LAVORO DI CESARE DE SETA
Voli d'uccello e occhi di talpa, vedute urbane in divenirePer quanto imperfette, le rappresentazioni di città del XV secolo rispecchiano l'evolversi del paesaggio europeo
MAURIZIO GIUFRÈ il manifesto 2011.12.27 - 11

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