giovedì 15 dicembre 2011

Gardner, o la filosofia come consolazione

Howard Gardner: Verità, bellezza, bontà. Educare alle virtù nel ventunesimo secolo, Feltrinelli, Milano 2011

Fin dall'antichità, filosofi, teologi e artisti hanno tentato di descrivere e classificare le virtù che definiscono la civiltà. In Verità, bellezza, bontà, Howard Gardner esplora il significato di queste tre virtù in un'epoca in cui il progresso tecnologico e un diffuso atteggiamento scettico nei confronti della natura umana hanno profondamente scosso la nostra visione morale. La sua analisi mostra che sebbene questi concetti stiano cambiando più velocemente di quanto abbiano mai fatto sinora, essi sono, e rimarranno, pietre angolari della società. Per molto tempo si è parlato di morte delle virtù: il vero, il bello, il giusto si sono dissolti in una molteplicità infinita di modi di pensarli e interpretarli. Ma la tendenza sta cambiando e ci si è accorti che occorre qualche criterio per discriminare tra ciò che è vero e ciò che è falso, tra ciò che è bene e ciò che è male, tra ciò che è arte e ciò che non lo è. Questo senza dimenticare che l'epoca in cui viviamo e il futuro che ci attende impongono di saper conciliare e confrontare idee di verità, bellezza, bontà provenienti da diverse culture e diversi contesti, di rispettare percezioni differenti delle cose. Il libro di Gardner è una proposta seria e argomentata di come immaginare il futuro e di come preparare i giovani e i giovanissimi ad affrontarlo, di come (forse) sarà possibile arrivare a princìpi condivisi, che evitino i conflitti e gli stridori in una sempre crescente interconnessione tra le culture. Il libro è destinato a una vasta platea di lettori: nessun tecnicismo, nessun moralismo, nessuna complessità. Solo chiarezza, intelligenza e piacere della lettura.

Int. a HOWARD GARDNER di ALESSANDRO ZACCURI, AVVENIRE del 14/12/2011 a pag. 27

Nessun commento: