giovedì 1 dicembre 2011

L'astrologia dai babilonesi al Rinascimento. Pubblicati gli studi di Boll e Bezold

Carl Bezold e Franz Boll: Interpretazione e fede negli astri. A cura di Maurizo Ghelardi, Bollati Boringhieri

Nelle celebri lezioni sulle immagini dei pianeti e delle stelle, che tenne ad Amburgo nell’agosto del 1913, Aby Warburg sosteneva che « bisogna abituarsi all’idea che i segni e le immagini che sono stati creati solo per il loro valore contenutistico ed esclusivamente per lo scopo pratico di orientamento nel cosmo, sono in realtà gli autentici e veri predecessori di quella creazione artistica così piena di vita che siamo soliti ammirare solo esteticamente come dono spontaneo del genio». Le antiche scienze degli astri erano quindi la chiave per decifrare e interpretare la grande arte del Rinascimento. Dietro queste intuizioni che avrebbero rivoluzionato la storia dell’arte, e anche della filosofia e dell’antropologia, stavano i pionieristici studi del filologo Franz Boll, sfociati nel volume Sphaera (barbarica) (1903), dove aveva mostrato come alcuni aspetti della cultura scientifica e figurativa europea si siano potuti sviluppare grazie all’apporto di altre tradizioni, attraverso un processo di trasmissione e di traduzione che resta tra i più affascinanti per la storia della cultura moderna. A partire dal 1911, Boll aveva iniziato a collaborare con lo studioso di assirologia Carl Bezold, col quale, aveva pubblicato Le osservazioni degli antichi sugli astri colorati (1918). Queste ricerche, muovendo da un’indagine sulla espressione artistica e religiosa, grazie allo studio della grammatica visiva, approdavano, attraverso la storia delle religioni e delle credenze, ad una ricerca a sfondo antropologico. Da questa collaborazione nacquero le ricerche e gli affascinanti scritti che qui presentiamo e che aprirono la strada ai fondamentali lavori di Fritz Saxl (La fede negli astri. Dall’antichità al Rinascimento, Universale Bollati Boringhieri 2007) e Erwin Panofsky (Idea. Contributo alla storia dell’estetica, Universale Bollati Boringhieri, 2006).

Indice; Prefazione alla prima edizione; Prefazione alla seconda edizione; L’astrologia dei babilonesi; Lo sviluppo della astrologia in ambito classico; L’astrologia in Oriente e in Occidente: dal sorgere; del Cristianesimo fino al presente; Gli elementi della carta del Cielo; I metodi della interpretazione astrologica; Il senso della astrologia; Nota al testo; Postfazione L’astrologia: un germe selvaggio; della conoscenza

Franz Johann Evangelista Boll (1867-1924), storico e filologo classico, direttore della sezione manoscritti della Staatsbibliothek di Monaco (1898), professore a Würzburg (1903) e a Heidelberg (1908). In italiano: Storia dell’astrologia (con Carl Bezold Carl e Wilhelm Gundel); Astronomia e antropologia nel mondo antico (Aragno, Torino 2008).

Carl Bezold (1859-1922), assiriologo e semitista tedesco, docente a Heidelberg, è noto specialmente per il suo catalogo delle tavolette in caratteri cuneiformi nel British Museum (1889-99, in 5 volumi). Pubblicò anchetesti siriaci ed etiopici. In italiano: Storia dell’astrologia (con Franz Boll e Wilhelm Gundel; Laterza, Bari 1987).

Lina Bolzoni Domenicale 27 novembre 2011








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