lunedì 5 dicembre 2011

Pubblicati i ricordi di Milovan Djilas sulla guerra di liberazione jugoslava 1941-45

Milovan Djilas: LA GUERRA RIVOLUZIONARIA JUGOSLAVA. 1941-1945 - Ricordi e riflessioni, Libreria Goriziana Editrice

La guerra partigiana in Jugoslavia, combattuta tra 1941 e 1945, viene raccontata in questo volume dal punto di vista di chi la visse da protagonista. È il diario di Milovan Djilas, figura chiave del movimento di Liberazione e della scena politica jugoslava nel secondo dopoguerra.
L'Autore rievoca con grande efficacia eventi di alta drammaticità, approfondendone la lettura con un sapiente lavoro di introspezione psicologica unito a una lucida analisi politica. Il suo resoconto di imprese diventate epiche e di tragedie immani, come la sanguinosa battaglia della Neretva e le drammatiche ritirate attraverso le selvagge montagne del Montenegro e della Bosnia, le rivelazioni riguardanti retroscena ed episodi assolutamente inediti, la testimonianza dell'evoluzione dalla passione rivoluzionaria al disincanto nei confronti dell'utopia, fanno de La guerra rivoluzionaria jugoslava un libro fondamentale per la storiografia novecentesca.






Milovan Djilas
(Podbišće 1911 - Belgrado 1995), internazionalmente noto come uno dei maggiori critici del sistema comunista dell'Europa orientale, è uno degli autori serbi e jugoslavi più citati e tradotti. Scrittore e poeta, comandante partigiano animato da profondi ideali rivoluzionari, statista prima e dissidente poi, infine prigioniero politico, Djilas entrò nel Comitato centrale del Partito comunista della Jugoslavia già nel 1937, mentre Tito ne diventava segretario generale, e successivamente fu membro del Politburo. Dal 1954, le sue posizioni sempre più severe nei confronti del regime gli valsero l'espulsione dal Comitato centrale e l'esclusione da ogni incarico pubblico. Negli anni trascorsi in carcere a causa delle numerose condanne subite, continuò a scrivere. Fino alla morte, pur continuando a considerarsi fortemente impegnato come socialista, Djilas rimase un dissidente rispetto al sistema del suo Paese e alle deformazioni di quello comunista in generale, predicendo, inoltre, il confitto etnico e la disgregazione della Jugoslavia.


Pubblicato per la prima volta in Italia il diario del comandante della guerra di liberazione jugoslava e numero due del regime. Che poi attaccò il comunismo
di Giuseppe Ghini - il Giornale 05 dicembre 2011


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