Nella pancia del Partito democratico c’è una nuova, robusta, combattiva e ambiziosa creatura politica che sta prendendo forma con una velocità sorprendente, e che da qui alla fine della legislatura cercherà di conquistare sempre più spazio all’interno del centrosinistra. Questa strana creatura, a voler essere sinceri, aveva offerto diversi segnali di vitalità ben prima dell’arrivo di Mario Monti a Palazzo Chigi, ma la verità è che da quando l’ex numero uno della Bocconi si è insediato alla guida del governo non passa giorno senza che i sismografi di Montecitorio non rilevino la presenza sempre più rumorosa di questo nuovo soggetto politico. Un soggetto, per capirci, formato da un gruppo massiccio di esponenti del Pd (tra il 45 per cento e il 50 per cento del partito) tutti accomunati dall’idea che sia arrivato il momento di togliersi di dosso le catene del vendolismo, del dipietrismo, del cigiellismo, del vastismo, dell’anti riformismo e dell’anti liberismo; e tutti convinti insomma che la partecipazione più o meno diretta all’esperienza Monti possa avere per il Pd lo stesso effetto purificatore di una lunga immersione nelle acque del Giordano...
venerdì 9 dicembre 2011
Si precisano i contorni della battaglia per il PD. Bastonare il cane che affoga
Purtroppo in giro non c'è nessuno in grado di seguire il consiglio presidente Mao. E le forze di sinistra faranno a gara nel cercare di salvare il PD a loro spese, visto che secondo la falsa coscienza necessaria che li anima - pare già di sentirli... - "ogni altro scenario sarebbe peggiore, per la classe lavoratrice".
Non è bastato il sangue versato sinora, per capire che non esistono margini di riformismo in questa crisi capitalistica? [SGA].
"Se il Partito democratico non accetterà la svolta che chiediamo – racconta un parlamentare del Pd di area popolare – la nostra idea è realizzare insieme con i nostri amici ex democristiani del Pdl un nuovo e robusto partito che al termine di questa legislatura potrebbe diventare il contenitore di tutte le forze riformiste del paese"
La sfida dei montiani del Pd
Veltroni, Letta, Renzi, Prodi, Fioroni. Nel Pd nasce un partito nel partito. Bersani lo teme. Passera lo sponsorizza
Claudio Cerasa © - FOGLIO QUOTIDIANO 9 dicembre 2011
Nella pancia del Partito democratico c’è una nuova, robusta, combattiva e ambiziosa creatura politica che sta prendendo forma con una velocità sorprendente, e che da qui alla fine della legislatura cercherà di conquistare sempre più spazio all’interno del centrosinistra. Questa strana creatura, a voler essere sinceri, aveva offerto diversi segnali di vitalità ben prima dell’arrivo di Mario Monti a Palazzo Chigi, ma la verità è che da quando l’ex numero uno della Bocconi si è insediato alla guida del governo non passa giorno senza che i sismografi di Montecitorio non rilevino la presenza sempre più rumorosa di questo nuovo soggetto politico. Un soggetto, per capirci, formato da un gruppo massiccio di esponenti del Pd (tra il 45 per cento e il 50 per cento del partito) tutti accomunati dall’idea che sia arrivato il momento di togliersi di dosso le catene del vendolismo, del dipietrismo, del cigiellismo, del vastismo, dell’anti riformismo e dell’anti liberismo; e tutti convinti insomma che la partecipazione più o meno diretta all’esperienza Monti possa avere per il Pd lo stesso effetto purificatore di una lunga immersione nelle acque del Giordano...
Nella pancia del Partito democratico c’è una nuova, robusta, combattiva e ambiziosa creatura politica che sta prendendo forma con una velocità sorprendente, e che da qui alla fine della legislatura cercherà di conquistare sempre più spazio all’interno del centrosinistra. Questa strana creatura, a voler essere sinceri, aveva offerto diversi segnali di vitalità ben prima dell’arrivo di Mario Monti a Palazzo Chigi, ma la verità è che da quando l’ex numero uno della Bocconi si è insediato alla guida del governo non passa giorno senza che i sismografi di Montecitorio non rilevino la presenza sempre più rumorosa di questo nuovo soggetto politico. Un soggetto, per capirci, formato da un gruppo massiccio di esponenti del Pd (tra il 45 per cento e il 50 per cento del partito) tutti accomunati dall’idea che sia arrivato il momento di togliersi di dosso le catene del vendolismo, del dipietrismo, del cigiellismo, del vastismo, dell’anti riformismo e dell’anti liberismo; e tutti convinti insomma che la partecipazione più o meno diretta all’esperienza Monti possa avere per il Pd lo stesso effetto purificatore di una lunga immersione nelle acque del Giordano...
Vuoi vedere che a conti fatti avevano ragione loro?
Quando le Bierre raccontavano il dominio impersonale di tecnici e capitale internazionale
di Lanfranco Pace © - FOGLIO QUOTIDIANO 9 dicembre 2011 - ore 06:59
Sarà perché viviamo sotto il dominio pieno e incontrollato di Lady Spread e della signora Merkel. Sarà perché siamo estenuati dal bombardamento quotidiano di acronimi, Fed e Efsf e Fmi e Bce e EBA e S&P, fatti apposta per rendere impersonale la decisione, diluire la responsabilità e propagare ansia. Oppure perché anche il Preside ci ha messo abbondantemente del suo. Continuavo a ripetermi, ma vuoi vedere che a conti fatti avevano ragione loro? I pazzi, gli schematici, i dogmatici? Così sono tornato in archivio, ho aperto faldoni dimenticati, sfogliato dattiloscritti ingialliti...
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