mercoledì 11 gennaio 2012

Il libro di De Rienzo sulla fine del Regno delle Due Sicilie

Eugenio Di Rienzo: Il Regno delle Due Sicilie e le Potenze europee (1830-1861), Rubbettino, Soveria Mannelli 2012.

Il saggio La tesi
L'errore dei Borbone fu inimicarsi Londra
L'ostilità inglese destabilizzò il Regno di Napoli
Paolo Mieli Corriere della Sera 10 gennaio 2012
 
Fin da quando salì al trono nel novembre del 1830, Ferdinando II concepì la presenza del Regno delle Due Sicilie sullo scacchiere europeo come quella di un'entità politica in crescita. Benedetto Croce, nella Storia del Regno di Napoli (Adelphi) notava che, nelle intenzioni di Ferdinando II, il regno doveva essere un organismo politico «nelle cui faccende nessun altro Stato avesse da immischiarsi, tale da non dar noia agli altri e da non permetterne per sé». Così, proseguiva Croce, il figlio di Francesco I «guardingo e abile si avvicinò alla Francia, si liberò della tutela dell'Austria, che aveva sorretto e insieme sfruttato la monarchia napoletana, e mantenne sempre contegno non servile verso l'Inghilterra che era stata la protettrice e dominatrice della sua dinastia nel ventennio della Rivoluzione e dell'Impero». Ma l'Inghilterra riteneva che l'aver difeso i Borbone ai tempi di Acton e di Napoleone le desse i titoli per poter ottenere una totale subalternità da parte di Ferdinando II. E dava segni di fastidio per quel «contegno non servile» di cui parlava Croce.
Fu così che Ferdinando II nel 1834 firmò (inconsapevolmente) la condanna a morte del suo regno...
 
di Emanuele Mastrangelo, Pubblicato in «Storia in Rete» - numero 73-74, Novembre-Dicembre 2011, pp. 30-35; da nuovarivistastorica.it

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