Per notizie più precise sul Congresso degli scrittori europei organizzato da Goebbels a Weimar nel 1942 vedi i link in fondo [SGA].
Mauro Mazza: L' albero del mondo. Weimar, ottobre 1942, Fazi
Storia, filosofia e fiction si intrecciano in L’albero del mondo, romanzo scritto dal direttore di Raiuno, Mauro Mazza. Dopo alcuni saggi sulla tv e uno su Giovanni Papini, il giornalista si immerge così in spaccati di storia vera, recente e ancora vivida nella mente e negli occhi della gente. Parliamo della seconda guerra mondiale e delle atrocità, contraddizioni e patti segreti che essa comportò, a discapito della popolazione. L’episodio qui raccontato da Mazza scaturisce dalla vita di un personaggio chiave della Resistenza italiana: Giaime Pintor. Nel 1943, a 24 anni, il giornalista e scrittore romano morì colpito da una mina che l’esercito tedesco aveva lasciato nella zona lungo il Volturno. Da quel momento divenne un mito e il simbolo della lotta contro il nazismo e contro il fascismo portato avanti dalla Resistenza. Pochi sanno però che Pintor, con il grande Elio Vittorini, solo un anno prima aveva partecipato a un convegno di scrittori finanziato da Goebbels, ministro della propaganda hitleriana. Lo spunto da cui Mazza trae linfa vitale è di assoluta attualità e di grande interrogativo morale. Da sempre, infatti, durante i regimi gli intellettuali si trovano a fare i conti con questioni politiche, morali e con il loro lavoro che pur necessita di un committente. Pintor, come Vittorini e come molti altri, si trovò così a scrivere contro il regime fascista e nazista perché così il suo credo gli suggeriva, ma d’altra parte dovette partecipare a tutti quei riti, tipici della dittatura dell’epoca, in cui tutte le menti elette si riunivano. L’albero del mondo si attacca così ad un episodio storico per raccontare scorci filosofici ed esistenziali e per ricordare anche la vita del fisico siciliano Ettore Majorana, scomparso nel 1938 e di cui si sono perse tutte le tracce. Mazza conduce così il filo del racconto a due intellettuali che in Germania, vicini al campo di concentramento di Buchenwald, si interrogano sulle brutture dell’umanità, sui loro obblighi come scrittori e come cittadini e sui compromessi a cui spesso si è costretti a soccombere.
"L’albero del mondo" è ambientato nella Weimar del 1942. Mauro Mazza racconta il punto di svolta dei fascisti rossi. I protagonisti sono Vittorini e Pintor
di Stenio Solinas - il Giornale 28 gennaio 2012
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Mirella Serri (22 maggio 2002) - Corriere della Sera
MARIA CLOTILDE ANGELINI
1942. Note in margine al Convegno degli scrittori europei a Weimar
da
http://www.disp.let.uniroma1.it/
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