domenica 29 gennaio 2012

Ipotesi fantasiose su Hyperion e gli Anni di Piombo

Ipotesi anche poco utili, perché non è con un approccio complottista che si comprendono i processi storici bensì facendo riferimento a rapporti di forza e a conflittie  istanze sociali e politiche reali [SGA].

Priore Rosario, Silvano De Prospo: Chi manovrava le Brigate rosse?, Ponte alle Grazie

Articoli, saggi, inchieste giudiziarie, sentenze, testimonianze: abbondano analisi e ricostruzioni sulla più potente e sanguinaria organizzazione terroristica italiana, le Brigate rosse. Eppure sono ancora molte le lacune, i passaggi non chiariti, i personaggi rimasti nell'ombra. Con questo libro, il giudice Rosario Priore, protagonista di alcuni dei più importanti processi della nostra storia, e il giornalista Silvano De Prospo tentano di colmarne alcune. Lo fanno collegando a doppio filo la storia delle BR, sin dai suoi esordi, con quella di un gruppo di persone di cui ancora troppo poco si è scritto: Corrado Simioni, Duccio Beno e Vanni Mulinaris, fondatori agli inizi degli anni Settanta del Superclan - misteriosa organizzazione clandestina nata come costola delle Brigate rosse - successivamente riparati a Parigi, e qui diventati insegnanti di lingue in un istituto, il centro Hyperion, su cui grava da decenni un sospetto: che fosse un centro di coordinamento dell'eversione internazionale. Attraverso un meticoloso lavoro sulle fonti storiche e giudiziarie, "Chi manovrava le Brigate rosse?" riesce a dare riscontro fondato all'ipotesi che le BR non agissero in autonomia, ma che dietro all'organizzazione si muovesse un reticolo d'interessi legato al terrorismo internazionale, agli apparati dello Stato italiano, al lavorio incessante dei principali servizi stranieri.

MARCO VALLE, SECOLO D'ITALIA del 26/1/2012 a pag. 16

DIETRO QUEI FATTI C'E' UNA VERITA' CHE ASPETTA ANCORA
Int. a SALVINI GUIDO di CASICCI PAOLO, REPUBBLICA/VENERDI' del 27/1/2012 a pag. 18/19

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