domenica 22 gennaio 2012

Spiace dirlo ma è l'ora di mettere in discussione la Legge Basaglia

Svolta leninista
Rizzo lancia il comunismo dei forconi
il Fatto 22.1.12

Nel giorno del novantunesimo anniversario della scissione di Livorno e della fondazione del Partito comunista d’Italia, Marco Rizzo, seppure “sommessamente”, annuncia “un processo valutato a lungo nel nostro comitato centrale”. Il centro congressi di via Cavour non è il teatro San Marco ma l’obiettivo è lo stesso: “Costruire un nuovo Partito comunista”. E non per andare alle elezioni. No, mettere “l’avanguardia del Partito” alla guida del movimento dei forconi in Sicilia e di quello nazionale dei tassisti sarebbe molto meglio di dieci o venti deputati in Parlamento. Il processo cui si riferisce Rizzo, già Pci poi Rifondazione e Comunisti italiani, oggi leader della Sinistra popolare, è infatti rivoluzionario. Costruire un partito leninista organizzato è l’unico modo per abbattere il capitalismo, prima del suicidio di una terza guerra mondiale.

AL CONGRESSO di Rizzo ci sono anche i rappresentanti di cinque “Partiti” fratelli: Spagna, Francia, Grecia, Cuba e Corea del Nord. La divisione è tra chi sogna la rivoluzione e chi invece l’ha fatta e la difende dalle “bugie mediatiche” dell’imperialismo. E così, di fronte alla crisi mondiale e dopo la controrivoluzione nell’universo sovietico, il marxismo-leninismo è la sola risposta della Storia. Ogni intervento dei compagni “fratelli” viene salutato da applausi e pugni chiusi. Il compagno greco del Kke, Panos Rentzelas, difende il sistema dell’Urss e denuncia: “La plutocrazia greca e l’Unione europea conducono una guerra senza fine contro la classe operaia e i ceti popolari, sfruttando la scusa della crisi per tenere alti i loro profitti”. Un’ovazione accoglie Ri Kwang Hyok, consigliere dell’ambasciata della Corea del Nord, e Vladimir Perez Casal, consigliere politico dell’ambasciata cubana. Il compagno Astor Garcia Suarez del Partito comunista dei popoli spagnoli è categorico: per spezzare le catene ingorde del capitalismo sono necessari il centralismo democratico e la dittatura del proletariato. Quest’ultima, per inteso, “è la più estesa forma di democrazia che l’umanità conosca” (dal programma della Sinistra popolare). Il Pc che vuole Rizzo è leninista ma anche stalinista, contro opportunismo, revisionismo, riformismo e socialdemocrazia, a partire dalla “cricca di Krusciov”. Ed è lui a concludere i lavori della sessione dedicata ai “Partiti fratelli”. Alla fine, tutti in piedi a cantare “Bandiera rossa”, compreso il grido finale: “Viva Marx, Engels, Lenin e Stalin”.

2 commenti:

Claudio ha detto...

Non sono un iscritto del partitini di Rizzo e non mi ci iscriverò, ma potrebbe argomentare meglio i suoi insulti? Grazie

materialismostorico ha detto...

A parte il fatto che non ho insultato nessuno, mi chiedo che bisogno ci sia di argomentare. Saranno 50 in tutta Italia e si autoproclamano Partito Comunista: è come quello che sostiene di essere Napoleone...