Naturalmente, il PD accetterà la sostanza delle proposte di Monti, visto che ha già ingoiato il boccone grosso e cioè il colpo di Stato.
La Cgil farà finta di opporsi per non disturbare il proprio partito di riferimento e perché i pensionati contano eccome.
E i comunisti de noantri - quelli libertari all'amatriciana ma anche gli amendoliani che si credono raffinati esperti di strategia leninista - criticheranno "nel merito" e in maniera "responsabile" il solo Monti ma giammai il PD. Perché sperano ancora di essere imbarcati da Bersani al prossimo giro [SGA].
di Maria Teresa Meli Corriere della Sera 5.2.11
«Portare il Pd più a sinistra». A Roma nasce il laboratorio di Ghezzi, Folena e Gentili. Sponsor Epifani e Fassina. L’ex leader Cgil critica le manovre di Monti e dice: «Per diventare un partito il Pd deve scegliere il lavoro»
di Andrea Carugati L’Unità 6.2.12
Le manovre del Cavaliere che vuole rientrare in gioco
In Italia si stanno ponendo le basi per la nascita di una destra di tipo nuovo, estranea ai modelli della democrazia dispotica di Berlusconi. Per questo su Monti ha improvvisamente cambiato linea
Un sentiero stretto. Il Pd deve impedire che il costo della crisi si scarichi sugli strati più deboli con l’argomento, in larga parte retorico, secondo cui così si salva il futuro delle «nuove generazioni»
di Michele Ciliberto L’Unità 6.2.12 da Segnalazioni
Parla straniero il credito di Monti
Lina Palmerini Sole 24 Ore 06 febbraio 2012
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