Roger Scruton: Il bisogno di nazione, Le Lettere
sabato 4 febbraio 2012
Roger Scruton in difesa dello Stato-nazione
Più in fondo anche la recensione del Foglio al libro di Maurizio Bettini Contro le radici. In effetti, il problema rimane questo: tener fermo il principio dell'identità nazionale e del ruolo dello Stato (in politica interna e in politica estera) senza scivolare nello sciovinismo e nella mitologia identitaria esclusivista. La risposta, soprattutto in Italia, si chiama: patriottismo della Costituzione [SGA].
Roger Scruton: Il bisogno di nazione, Le Lettere
Roger Scruton: Il bisogno di nazione, Le Lettere
Lo Stato nazionale ci offre il modello più sicuro di pace, prosperità e possibilità di difendere i diritti umani. Malgrado questo, l’idea di Stato nazionale è sotto attacco, derisa, considerata causa di conflitti e destinata ad essere rimpiazzata da forme di giurisdizione più “illuminate”. Questo accade nonostante il fatto che tutti i recenti tentativi di trascendere lo Stato nazionale per trasformarlo in qualche genere di ordinamento politico transnazionale abbiano finito per portare a dittature totalitarie come quella dell’ex Unione Sovietica, o a burocrazie incomprensibili come l’Unione Europea. I tentativi di cambiare la natura dell’Unione Europea in modi che annulleranno i confini fra giurisdizioni ci hanno portato a un punto di svolta della nostra storia. Roger Scruton scrive: «Credo pertanto che siamo sull’orlo di alcune decisioni che potrebbero rivelarsi disastrose per l’Europa e per il mondo, e che ci rimangano solo pochi anni per far tesoro della nostra eredità. Oggi più che mai risuonano veri i due versi del Faust di Goethe: “Ciò che avete ereditato dai vostri antenati, guadagnatevelo, in modo da poterlo possedere”. Negli Stati nazionali europei, abbiamo anche noi bisogno di riguadagnare quella sovranità che le generazioni precedenti alla nostra hanno così laboriosamente plasmato dall’eredità della Cristianità, dei governi imperiali e delle leggi romane. Una volta guadagnato questo patrimonio, l’avremo riconquistato, e una volta conquistato saremo in pace all’interno dei nostri confini».
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