Siamo nel 1938. La via hitleriana verso la Germania nazionalsocialista è quasi alla meta. In cinque anni, il Fuhrer è riuscito a ricompattare lo spirito di una nazione allo sbando e a dirigerlo, costi quel che costi, verso un unico obiettivo: l'allargamento dello spazio vitale. Gli Stati democratici guardano con preoccupazione la corsa agli armamenti e la potenza finanziaria di una nazione di cui non riescono a comprendere né il progetto né il consenso. Alla Conferenza di Monaco, inglesi e francesi non si opporranno alla famigerata annessione dei Sudeti, scambiando per normale trattativa ciò che invece avrebbe portato alla tragedia della Seconda guerra mondiale. Tra chi si rifiuta di prenderlo sul serio e chi nascostamente lo appoggia come forza conservatrice, ben pochi riescono a intuire la reale portata del fenomeno nazista. Tra questi c'è Henri Lefebvre, giovane marxista che avrebbe poi avuto fortuna come sociologo urbano e come iniziatore degli studi sulle "strutture del quotidiano". Con questo libro Lefebvre vuole risvegliare la coscienza dei francesi per mezzo di un'analisi penetrante del substrato sociale e materiale del nazismo, individuandone le linee di indirizzo culturale e i nemici che si proporrà di eliminare: gli ebrei, i proletari, i francesi. Leggendo con chiarezza, nella direzione che andava prendendo la Germania, i sinistri presagi della Shoah.
sabato 11 febbraio 2012
Tradotto il libro di Lefebvre sul nazismo del 1938
Henri Lefebvre HITLER AL POTERE. CINQUE ANNI DI NAZISMO IN GERMANIA Medusa, pp. 93, € 10
Siamo nel 1938. La via hitleriana verso la Germania nazionalsocialista è quasi alla meta. In cinque anni, il Fuhrer è riuscito a ricompattare lo spirito di una nazione allo sbando e a dirigerlo, costi quel che costi, verso un unico obiettivo: l'allargamento dello spazio vitale. Gli Stati democratici guardano con preoccupazione la corsa agli armamenti e la potenza finanziaria di una nazione di cui non riescono a comprendere né il progetto né il consenso. Alla Conferenza di Monaco, inglesi e francesi non si opporranno alla famigerata annessione dei Sudeti, scambiando per normale trattativa ciò che invece avrebbe portato alla tragedia della Seconda guerra mondiale. Tra chi si rifiuta di prenderlo sul serio e chi nascostamente lo appoggia come forza conservatrice, ben pochi riescono a intuire la reale portata del fenomeno nazista. Tra questi c'è Henri Lefebvre, giovane marxista che avrebbe poi avuto fortuna come sociologo urbano e come iniziatore degli studi sulle "strutture del quotidiano". Con questo libro Lefebvre vuole risvegliare la coscienza dei francesi per mezzo di un'analisi penetrante del substrato sociale e materiale del nazismo, individuandone le linee di indirizzo culturale e i nemici che si proporrà di eliminare: gli ebrei, i proletari, i francesi. Leggendo con chiarezza, nella direzione che andava prendendo la Germania, i sinistri presagi della Shoah.
Siamo nel 1938. La via hitleriana verso la Germania nazionalsocialista è quasi alla meta. In cinque anni, il Fuhrer è riuscito a ricompattare lo spirito di una nazione allo sbando e a dirigerlo, costi quel che costi, verso un unico obiettivo: l'allargamento dello spazio vitale. Gli Stati democratici guardano con preoccupazione la corsa agli armamenti e la potenza finanziaria di una nazione di cui non riescono a comprendere né il progetto né il consenso. Alla Conferenza di Monaco, inglesi e francesi non si opporranno alla famigerata annessione dei Sudeti, scambiando per normale trattativa ciò che invece avrebbe portato alla tragedia della Seconda guerra mondiale. Tra chi si rifiuta di prenderlo sul serio e chi nascostamente lo appoggia come forza conservatrice, ben pochi riescono a intuire la reale portata del fenomeno nazista. Tra questi c'è Henri Lefebvre, giovane marxista che avrebbe poi avuto fortuna come sociologo urbano e come iniziatore degli studi sulle "strutture del quotidiano". Con questo libro Lefebvre vuole risvegliare la coscienza dei francesi per mezzo di un'analisi penetrante del substrato sociale e materiale del nazismo, individuandone le linee di indirizzo culturale e i nemici che si proporrà di eliminare: gli ebrei, i proletari, i francesi. Leggendo con chiarezza, nella direzione che andava prendendo la Germania, i sinistri presagi della Shoah.
Senza progetti ma con braccio teso
L’ascesa di Hitler negli Anni Trenta tra le nuvole fotografate da Hoffman
di Marco Belpoliti La Stampa TuttoLibri 11.2.12
Adolf Hitler saluta con il braccio teso. La foto è presa dal basso; l'ha scattata Heirich Hoffman, il fotografo personale del Führer. Siamo a Norimberga, intorno al 1936, durante le adunate del partito nazista. Il volto del capo è concentrato, serio, duro. Il braccio sinistro, disteso in avanti, è in ombra e sembra quasi staccarsi dal corpo. Il punctum della foto è la mano destra che stringe il cinturone, un gesto maschile, una presa e insieme una forma di incertezza: dove mettere la destra mentre la sinistra si tende nel «Heil Hitler»? La foto è stata tagliata per inserirla sulla copertina del libro di Henri Lefebvre, il sociologo francese: Hitler al potere. Cinque anni di nazismo in Germania (a cura di C. Casalini.
La grafica è costruita intorno a quattro strisce orizzontali: nome dell'autore in altro; immagine; titolo; nome della collana: La zattera; l'editore è sulla destra, in azzurro. Il carattere è uno dei vari typewrite che imitano i caratteri delle macchine per scrivere. Fornisce all'insieme un senso di attualità: appena scritto. L'immagine colpisce proprio per via dell'inquadratura e per le nuvole che scorrono dietro le spalle del Führer, che danno all'intero scatto un che di ieratico, e insieme d'inquietante.
Si tratta di un libro di un' attualità straordinaria, scritto più di settanta anni fa dallo studioso francese. In modo lucidissimo Lefebvre spiega nel 1938 cosa è la Germania nazista, come Hitler abbia conquistato il potere e chi sia davvero questo demagogo che sta per portare l'Europa verso una guerra disastrosa. C'è tutto, in modo lucido, scritto con chiarezza e profondità di visione. Hitler è un manichino: non ha idee, le cambia di continuo.
Non ha linea politica, non ha progetti. Uno solo: il Reich tedesco con lui a capo. Per farlo non esista a usare tutti i mezzi. L'aiuta il capitale finanziario, coloro che sono di fatto falliti e che ora cercano di usare il denaro dello Stato tedesco per sanare i propri debiti: banche e finanzieri. Come nell'immagine di copertina, Hitler è un Messia: la sua forza è la fiducia illimitata in se stesso. Ma è anche un personaggio sull' orlo del ridicolo (Chaplin l'aveva ben compreso), come indica quella mano sul cinturone. Il Messia ha prevalso sul Clown. E sappiamo com'è andata a finire dopo quell'anno, il 1938. Ricordarcelo non è inutile.
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