martedì 29 maggio 2012

Medioevo giapponese. Una nuova edizione del "Genji monogatari"

Murasaki Shikibu: La Storia di Genji, Einaudi

Scheda editoriale
La vita della nobiltà nel Giappone feudale, i molti amori del principe Genji «lo splendente», l'arte, la musica, la fortuna e le disgrazie inaspettate, l'eleganza e l'atmosfera malinconica di un mondo affascinante e impalpabile.

Accolta a corte per la sua fama di donna colta e amante della letteratura, Murasaki Shikibu, dama dell'entourage dell'imperatrice Shoshi e discendente della potente famiglia Fujiwara, compone il Genji monogatari all’inizio dell’anno mille e lo termina alla fine del decennio.

Concepita come intrattenimento per la parte femminile dell’aristocrazia e accolta sin dal principio con grande interesse, l’opera di Murasaki è ormai il «classico tra i classici» della letteratura giapponese, il modello cui si sarebbe fatto ricorso continuamente nei secoli successivi.
Straordinariamente complesso e stratificato, La storia di Genji si è prestato, specie negli ultimi decenni, a infinite letture, da quelle di stampo psicoanalitico ad altre che ne hanno evidenziato di volta in volta l’aspetto religioso, folklorico, politico, sociale, storico. Certo è che quest’opera presenta tratti singolarmente moderni, come il finale «aperto», o la prosa fatta di periodi ampi che, per il modo in cui la voce narrante si sovrappone a quella dei personaggi, appare un’insospettabile anticipazione dello stream of conciousness.
Protagonista del romanzo, Genji lo Splendente è di una bellezza quasi femminea, e anche il suo carattere è dolce, lontano anni luce dal prototipo occidentale del seduttore. «Se ama le donne, - scrive Pietro Citati nella sua recensione sul Corriere della Sera -, non lo fa mai con eccesso, ma piuttosto con una tenerissima compassione. Le ama perché vede riflessa in loro una parte di se stesso; l’effimero, il fragile, il vano, il fuggiasco».

La sua presenza diventa nell'opera l’elemento che collega i numerosi personaggi femminili, che, come scrive la curatrice nell’ampia introduzione al volume, sono «tutti diversi e tutti descritti con straordinaria maestria, la cui personalità viene a costituire all’interno del romanzo un catalogo di eccezionale profondità: orgogliose e riservate, timide fino alla passività, materne e rassicuranti, immature e fragili, gelose e insicure, patetiche e anacronistiche, consapevoli della precarietà e della debolezza della posizione femminile».

Sono, queste donne, incarnazione di una sensualità mai esposta e dunque ancora più irresistibile: una sensualità che non si esprime nell’esposizione del corpo ma nel fruscio delle vesti (meravigliosamente descritte da Murasaki), nelle sagome che si muovono oltre i paraventi, nei lineamenti fini esplorati al buio con il tatto o spiati attraverso una tenda appena scostata.
Al tema della bellezza (che è spesso androgina, quasi ultraterrena), si contrappone quello dell’aware, termine che ossessivamente ritorna nel testo e che assume di volta in volta il significato di emozione, commozione, malinconia, struggimento, fino a coincidere con la coscienza della inconsistenza della vita umana, della sua fugacità. «Da tutte le parti – scrive ancora Citati  – avanza la nostalgia, lo strazio, le lacrime, che bagnano le vaste maniche dei chimoni, e soprattutto l’immensa Malinconia, il cui nome viene ripetuto incessantemente, come se fosse l’unica sostanza del mondo immaginario e reale».
Pubblicato nei Millenni nel 1957, in una traduzione dall'inglese di Adriana Motti e più volte ristampato, il Genji monogatari appare oggi in una nuova edizione curata da Maria Teresa Orsi - docente di Lingua e letteratura giapponese prima all'Orientale di Napoli e poi alla Sapienza di Roma e già curatrice per Einaudi delle Fiabe giapponesi -, per la prima volta tradotto in italiano dal giapponese antico.
Ad accompagnare il testo, le splendide immagini realizzate del maestro tessitore Yamaguchi Itarō raccontano tutto lo splendore del mondo della Corte giapponese di epoca Heian, e impreziosiscono un volume unico, che restituisce la grandiosità di questo capolavoro della letteratura medievale. 

 - Romanzo dall'anno Mille 



La magistrale edizione de "La Storia di Genji": avventure di amore ed esili, di Murasaki Shikibu, scrittrice e Dama di Corte 
Angelo Z. GATTI La Stampa  29/05/2012

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