martedì 29 maggio 2012
Piccolo è bello? Ciellini istigatori a delinquere
I faccendieri della Compagnia delle Opere, assieme a certa sinistra cooperativa o autonoma o terzosettoriale, sono responsabili di apologia di reato per la loro non disinteressata contemplazione del nanismo industriale nazionale [SGA].
Raffaello Vignali: La grandezza dei piccoli. Lo Statuto delle imprese: una rivoluzione copernicana, Guerini e Associati
Scheda editoriale
Si parla spesso delle piccole e medie imprese
italiane, senza tuttavia raccontare mai chi sono davvero i nostri
piccoli imprenditori: sei milioni di italiani che non si rassegnano di
fronte alle difficoltà e a un contesto che pare congiurare contro di
loro, che vogliono vivere la vita da protagonisti. Intraprendenti,
orgogliosi del lavoro ben fatto, capaci di coniugare funzionalità e
bellezza come nessun altro al mondo sa fare. Il libro racconta di loro:
un universo di lavoratori (non di padroni e dipendenti), di uomini (non
di risorse umane), di fiducia (data e non solo richiesta). Dalla
preoccupazione di rendere visibili questi milioni di cittadini
invisibili, che rischiando in proprio contribuiscono in modo decisivo
alla creazione del PIL e all'occupazione nel nostro Paese, e sulla scia
dello Small Business Act dell'Unione Europea, è nata l'idea dello
Statuto delle imprese, approvato con voto unanime dal Parlamento
nell'autunno 2011. Una presa d'atto, coraggiosa e necessaria in questo
momento storico, della centralità dell'economia reale, e quindi delle
micro, piccole e medie imprese, nel tessuto produttivo del nostro Paese,
di cui rappresentano più del 99 per cento delle imprese, il 60 per
cento della forza lavoro e il 60 per cento della ricchezza nazionale.
Prefazione di Dario De Vico.
di Stefano Filippi - il Giornale 29 maggio 2012
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