mercoledì 3 ottobre 2012

Ma crede davvero a quello che dice o prende per il culo consapevolmente?

Giuro di ricordare la gioia di Revelli, in una trasmissione televisiva, quando Monti sostituì Berlusconi... [SGA].

REDAZIONE
02.10.2012
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Il leader di Sel lancia la sua candidatura contro Renzi e Bersani: "Accetto la sfida per scacciare il fantasma del Monti bis e trasformare le primarie da ennesima faida di partito a occasione di svolta per il Paese".

 LEGGE ELETTORALE
RICHIAMO il manifesto 2012.10.03 - 01 PRIMA PAGINA


Legge elettorale. Ora si parla di un accordo
Ma la mediazione dilata i problemi dei democratici
Corriere 3.10.12


Se davvero esiste, è un'intesa misteriosa e controversa. Il tamtam di ieri assicurava che il leghista Roberto Calderoli fosse riuscito a trovare un compromesso sulla legge elettorale capace di mettere d'accordo tutti: almeno in teoria. Sarebbe l'estremo tentativo di evitare che la riforma si affronti in Parlamento, al buio: con il pericolo di un nulla di fatto, o di forzature foriere di un avvelenamento dei rapporti politici. Ma non si capisce perché dovrebbe essere possibile un accordo adesso, dopo che questi mesi l'hanno lasciato in bilico, e ultimamente allontanato. L'unico risultato immediato è lo scontro virulento fra due alleati in pectore: Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, divisi sulla riforma. Il partito di Silvio Berlusconi, invece, appare ben disposto. Ma è spaccato: forse perfino sull'orlo di una scissione fra l'antica componente di FI e quelli di An. E riflette i contrasti tra fautori del maggioritario e del sistema proporzionale. Il Pd teme un colpo di mano confezionato per impedire la creazione di maggioranze chiare dopo il voto; e dunque o un ritorno o la permanenza di Mario Monti a Palazzo Chigi, seppure alla guida di un governo politico.
«Non voglio una legge elettorale che mette il Paese nella palude», scandisce Bersani. «L'eccezionalità deve finire, lo sa anche Monti». Scetticismo e diffidenza, dunque, rimangono profondi. E la confusione aumenta dopo che il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, ha previsto un testo unitario entro domani. Era appena finita la riunione della Commissione dove Calderoli aveva illustrato la sua proposta. «Un filo di speranza mi pare esserci», ha commentato Finocchiaro. Anche se poi ha spiegato che il suo possibilismo era di metodo. La domanda è se il segretario del Pd sia pronto alla mediazione.
La sua contrarietà non è totale. L'intesa sarebbe benvenuta, a patto di rispettare quelli che chiama «i nostri paletti». C'è il «no» del Pd alle preferenze, che invece l'Udc di Casini vuole. E c'è l'esigenza di sapere chi governa dopo il voto. Insomma, Bersani rifiuta l'idea di un sistema proporzionale che «balcanizza» il Parlamento. D'altronde, sembra convinto di poter vincere alleandosi col Sel di Nichi Vendola. È pronto a marcare le differenze anche con Casini, che si è definito «inorridito» per la prospettiva di una maggioranza di sinistra di quel tipo. Ma Casini, lo rimbecca Bersani, «inorridiva con Berlusconi» mentre «noi facevamo l'euro». Insomma, se l'intesa c'è, come minimo i protagonisti fingono di ignorarla. Anche perché ognuno è consapevole delle resistenze non solo fra ma nei due maggiori partiti. Nel Pd, la riforma elettorale si sovrappone e si intreccia con le primarie sul candidato a Palazzo Chigi; e nel Pdl con la prospettiva sempre più contrastata della leadership berlusconiana e con conati scissionistici che gli scandali nelle Regioni incoraggiano. «Troppo ottimismo», sentenzia Bersani. Eppure, proiezioni alla mano, l'eventualità che alla fine nessuno riesca a governare resta alta: con qualunque legge elettorale. È quanto il Quirinale cerca di far capire, spiegando le incognite, anzi i pericoli di altre coalizioni risicate: soprattutto a livello internazionale.


Vendola potrà essere una specie di ago della bilancia. Non diteglielo così perché suona offensivo, la sua ambizione è di vincerle, queste primarie Primarie - I due big del Pd si dicono entrambi molto contenti della scesa in campo del leader di Sel
Mario Lavia Europa 3 ottobre 2012

di Pier Virgilio Dastoli Presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo l’Unità 3.10.12

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