lunedì 19 novembre 2012
Il mito delle origini americane della democrazia è duro a morire
Vittorio Emanuele Parsi: La fine dell’uguaglianza, Mondadori
Risvolto
Ritornare alle radici della democrazia moderna.
Rimettere al centro delle nostre società il valore dell'uguaglianza, che
ha animato la Rivoluzione americana e quella francese. È l'appassionato
appello di Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni
Internazionali, all'Occidente smarrito in una crisi economica che
minaccia la tenuta del suo stesso modello politico. Una crisi che ha
trovato i suoi presupposti proprio nel sistematico attacco al principio
di uguaglianza, portato avanti a partire dagli anni Ottanta in nome di
una malintesa ed esasperata libertà del mercato. Non c'è nessuna
opposizione, invece, tra libertà e uguaglianza, perché "senza
uguaglianza la libertà si chiama privilegio". Così come non c'è nessuna
incompatibilità tra democrazia e mercato, anzi i loro destini sono
strettamente legati. È stato proprio il diffondersi del mercato di
massa, infatti, a partire dall'America del New Deal e poi tra i suoi
alleati europei nel secondo dopoguerra, a favorire, insieme al
benessere, l'allargamento della partecipazione politica grazie
all'affermazione della middle class democracy, la democrazia dei ceti medi.
Oggi, invece, con il riacutizzarsi delle diseguaglianze, questa classe
media tende progressivamente a impoverirsi, e la vita democratica,
colpita nel suo baricentro, ne risulta indebolita: un fenomeno che
cogliamo con particolare evidenza nel nostro Paese, già gravato dalle
sue fragilità storiche, in cui crescono le sperequazioni sociali,
aumenta l'illegalità e la politica è tentata dalle opposte scorciatoie
della tecnocrazia e del populismo.
L'unica soluzione alla crisi della democrazia e al prevalere di una
nuova società dei privilegi consiste, quindi, nel riaffermare con forza
il principio dell'uguaglianza come garanzia di coesione sociale, come
fattore di sviluppo e di crescita, riconoscendone la convenienza
economica accanto alla plausibilità morale. Non solo all'interno dei
singoli Paesi, ma anche nelle relazioni tra gli Stati, in particolare
nell'Unione Europea, oggi sempre meno comunità di uguali e sempre più
espressione dell'egemonia tedesca.
Dobbiamo ritrovare un'orgogliosa consapevolezza dei nostri valori.
Tutte le alternative illiberali alla democrazia occidentale, ricorda
l'autore, sono andate incontro alla sconfitta.
E lo stesso modello
cinese è destinato prima o poi a scontrarsi con le sue contraddizioni e
si sta rivelando nei fatti come un passaggio dalla "uguaglianza
totalitaria" alla "disuguaglianza totale". Muovendosi agilmente tra
storia e attualità, riscoperta delle grandi ispirazioni ideali e
documentate analisi economiche, Parsi richiama "quest'Europa
disorientata ", epicentro della crisi, al coraggio dei momenti decisivi:
solo difendendo il concetto di uguaglianza si potrà salvare la
democrazia e l'identità dell'Occidente.
La dura crisi
attuale rende evidenti i guasti prodotti dal mancato bilanciamento tra
democrazia e mercato: il nuovo saggio di Parsi
La Stampa 19.11.12
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