venerdì 12 aprile 2013
Fu Stalin a scatenare la Seconda guerra mondiale costringendo un riottoso Hitler, che comunque era comunista. C'erano gli USA dietro la vittoria di Atene nelle Guerre persiane?
Un libro degno di Katzenger [SGA].
Eugenio Di Rienzo e Emilio Gin: Le Potenze dell’Asse e l’Unione Sovietica. 1939-1945, Rubbettino, pp. 514, euro 17
Risvolto
Secondo una consolidata tradizione storiografica, il
Trattato Molotov-Ribbentrop dell’agosto 1939 fu un provvisorio
accomodamento attraverso il quale il Cremlino guadagnò il tempo
sufficiente per prepararsi a sconfiggere il Moloch nazista. Gli autori
di questo volume presentano un’interpretazione alternativa a questa
vulgata. Fino all’autunno 1940, il vero Patto d’Acciaio non fu, infatti,
quello tra Roma e Berlino ma quello tra Berlino e Mosca che avrebbe
dovuto trasformarsi in una “Coalizione planetaria” destinata a
comprendere anche Italia e Giappone e a distruggere il predominio
mondiale anglosassone. Anche quando nel giugno 1941 le colonne corazzate
tedesche irruppero in territorio sovietico, il filo nero dei rapporti
tra Urss e Asse non s’interruppe. Contatti sotterranei e clandestini
proseguirono fino alla fine del 1944 grazie alla mediazione del Giappone
per arrivare a una pace di compromesso tra il colosso comunista e
l’Europa sottomessa al Nuovo Ordine nazista.
STORIA
Paolo Simoncelli Avvenire 11 aprile 2013
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