martedì 15 ottobre 2013

Per la Repubblica popolare cinese è arrivato il momento di avviare la de-americanizzazione del mondo

Commentary: U.S. fiscal failure warrants a de-Americanized world 
By Xinhua writer Liu Chang 2013-10-13


Creare un mondo de-americanizzato

La Cina chiede nuove Regole agli Usa

di Guido Santevecchi Corriere 14.10.13


«Un mondo de-americanizzato»: è il titolo di un editoriale della Xinhua , l’agenzia di notizie che è la voce del governo cinese. Le due settimane di battaglia a Washington per il tetto del debito Usa stanno ridisegnando i rapporti di forza in Asia: il presidente Obama è stato costretto a disertare due vertici internazionali (Apec e Asean) nei quali Pechino ha assunto il ruolo guida. Nel frattempo la leadership cinese ha ricordato a Washington il suo obbligo di garantire la sicurezza degli investimenti cinesi: e si tratta di 1.280 miliardi di dollari in buoni del Tesoro Usa, cifra che fa della Repubblica Popolare il primo finanziatore mondiale della spesa pubblica americana. Ora il messaggio affidato alla Xinhua . Che somiglia a un ultimatum. 
Il ragionamento è feroce: «Visto che i partiti di Washington non sono in grado di trovare un accordo per far funzionare le istituzioni politiche di cui vanno così fieri, forse è il momento di creare un mondo de-americanizzato». In un altro passaggio si invitano le nazioni emergenti a puntare su una nuova valuta di riserva al posto del dollaro (manovra alla quale stanno lavorando i Paesi Brics: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). 
L’editoriale torna a parlare di imperialismo Usa, delle «avide élite di Wall Street», della «Pax Americana che si serve di droni per massacrare civili». Al centro del ragionamento la richiesta di rivedere il governo del sistema finanziario mondiale. Pechino invoca una riforma della Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale (finora guidati sempre da un americano e un europeo). 
In fondo, la proposta: naturalmente lo scopo di promuovere questi cambiamenti nella governance finanziaria globale non è di accantonare completamente gli Stati Uniti, che sarebbe anche impossibile, ammette Pechino. «Piuttosto, bisogna incoraggiare Washington a giocare con regole diverse». 
Gli economisti internazionali fanno notare che la Cina ha comprato quella quantità enorme di debito Usa anche per tenere basso lo yuan e spingere le esportazioni, ma questo naturalmente la Xinhua non può ricordarlo. 



Per la Cina è arrivata l’ora della de-americanizzazione
di Ilaria Maria Sala La Stampa 14.10.13

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