lunedì 16 dicembre 2013
Ripubblicate le registrazioni di Ernesto De Martino
Musiche tradizionali in Basilicata. Le registrazioni di Diego
Carpitella ed Ernesto de Martino (1952), 3 cd, curatela di Giorgio Adamo, Squilibri
Risvolto
La
spedizione in Basilicata (30 settembre-31 ottobre 1952) è considerata
l’atto di nascita dell’etnomusicologia italiana perché per la prima
volta si effettuarono registrazioni sul campo secondo criteri
organicamente unitari. Realizzate con i mezzi tecnici messi a
disposizione dalla RAI, all’interno di un’indagine antropologica
condotta da un’équipe formata da Ernesto De Martino, Diego Carpitella,
Vittoria de Palma, Franco Pinna e Marcello Venturoli, le rilevazioni
interessarono i comuni di Matera, Grottole, Ferrandina, Pisticci,
Colobraro, Valsinni, Stigliano, Tricarico, Marsico Vetere, Viggiano e
Savoia di Lucania.
Confluite nella raccolta 18 degli Archivi di
Etnomusicologia, le registrazioni rivelano un mondo musicale di qualità e
ricchezza inimmaginabili: straordinarie voci femminili, suonatori di
organetto, canti alla zampogna e al cupa cupa, nei più vari repertori,
dalle ninne nanne ai lamenti funebri, dai canti di lavoro ai canti di
questua, dalle tarantelle ai canti infantili. La musica pervadeva in
tutti i suoi momenti essenziali la vita di quei contadini e pastori che
manifestavano una sorprendente capacità di gioia, festa, scherzo,
ironia, creatività e poesia.
Con un denso apparato critico, che per la prima volta affronta in
modo approfondito la trascrizione del testo poetico dei canti, e con un
significativo apparato iconografico, con fotografie di Franco Pinna e
Arturo Zavattini, il volume con i tre cd allegati restituisce in
edizione pressoché integrale una raccolta di fondamentale importanza per
la conoscenza della storia e della cultura musicale del meridione
d'Italia.
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http://www.squilibri.it/catalogo/aem-archivi-di-etnomusicologia/item/139-giorgio-adamo-musiche-tradizionali-in-basilicata.html#sthash.Q508trZg.dpuf
La spedizione in Basilicata (30 settembre-31 ottobre 1952)
è considerata l’atto di nascita dell’etnomusicologia italiana perché per la
prima volta si effettuarono registrazioni sul campo secondo criteri
organicamente unitari. Realizzate con i mezzi tecnici messi a disposizione
dalla RAI, all’interno di un’indagine antropologica condotta da un’équipe
formata da Ernesto De Martino, Diego Carpitella, Vittoria de Palma, Franco
Pinna e Marcello Venturoli, le rilevazioni interessarono i comuni di Matera,
Grottole, Ferrandina, Pisticci, Colobraro, Valsinni, Stigliano, Tricarico,
Marsico Vetere, Viggiano e Savoia di Lucania.
Confluite nella raccolta 18 degli Archivi di Etnomusicologia,
le registrazioni rivelano un mondo musicale di qualità e ricchezza
inimmaginabili: straordinarie voci femminili, suonatori di organetto, canti
alla zampogna e al cupa cupa, nei più vari repertori, dalle ninne nanne ai
lamenti funebri, dai canti di lavoro ai canti di questua, dalle tarantelle ai
canti infantili. La musica pervadeva in tutti i suoi momenti essenziali la vita
di quei contadini e pastori che manifestavano una sorprendente capacità di
gioia, festa, scherzo, ironia, creatività e poesia.
Con un denso apparato critico, che per la prima volta affronta in modo
approfondito la trascrizione del testo poetico dei canti, e con un
significativo apparato iconografico, con fotografie di Franco Pinna e Arturo
Zavattini, il volume con i tre cd allegati restituisce in edizione pressoché
integrale una raccolta di fondamentale importanza per la conoscenza della
storia e della cultura musicale del meridione d'Italia.
Le storiche registrazioni di Diego Carpitella ed Ernesto de Martino che segnarono la nascita dell'etnomusicologia in un volume e tre cd pubblicati da Squilibri
Antonello Colimberti Europa 14 dicembre 2013
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