lunedì 6 gennaio 2014
Tradotto il manifesto del liberalismo conservatore di Oakeshott
Risvolto
Questo libro è una testimonianza significativa dell’importanza che
riveste la riflessione di Michael Oakeshott, certamente tra i più acuti e
interessanti filosofi politici del Novecento. Qual è il senso
dell’attività di governo nel mondo moderno? Oakeshott ne coglie la
contraddittorietà dipendente da un vocabolario ambiguo, che rivela
l’esistenza di due modi fondamentalmente opposti di concepire la
politica e che si servono però degli stessi termini: per alcuni, una
politica fondata sulla fede, per altri, una politica essenzialmente
scettica. In tal modo, egli offre una griglia ermeneutica di prim’ordine
per spiegare la storia politica moderna fino all’epoca dei
totalitarismi. Per fede non va però intesa una prospettiva di tipo
religioso, quanto, invece, l’idea di un millenarismo secolare, che da
Bacone in poi immagina di poter costruire un mondo perfetto privo di
conflitti, pacificato attraverso il controllo minuzioso e capillare
delle attività e perfino delle vite dei singoli; lo scetticismo è invece
l’idea (verso cui Oakeshott propende) per cui il governo non ha uno
‘scopo’ unico e assorbente, ma – pur essendo pragmaticamente teso ad una
mediazione dialettica con il suo opposto – preferisce lasciare che la
società civile possa dispiegare al meglio le sue multiformi possibilità.
Anche per questo la filosofia di Oakeshott, rientri o meno nella
tradizione liberale, è comunque, certamente, una filosofia della
libertà.
La politica secondo Oakeshott. Il grande filosofo conservatore abbatte il mito della società plasmata dall'ideologia. All'uomo non servono tutori ma poche e chiare regole
Giampietro Berti - il Giornale Sab, 04/01/2014
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