Marx vittima del copyright: il caso dell’archivio onlineUn editore londinese ripubblica in ebook 50 volumi del filosofo, e scoppia la polemica con il sito che li offre gratisdi Claudio Leonardi La Stampa 16.5.14 qui
domenica 4 maggio 2014
Il Marxist Internet Archive costretto a cancellare l'edizione inglese delle opere di Marx ed Engels
La guerra online sui diritti di Karl Marx
Un piccolo marchio rivendica il copyright sulle traduzioni inglesi e impone di cancellarle dal web
di Noam Cohen Repubblica 3.5.14
Alcuni giorni fa il Marxist Internet Archive, un sito web dedicato a
scrittori e intellettuali radicali, ha ricevuto una email da cui ha
appreso di dover cancellare dalla Rete centinaia di opere di Karl Marx e
Friedrich Engels per non andare incontro a conseguenze legali.
L’avvertimento è stato inviato da una piccola casa editrice di sinistra,
Lawrence & Wishart, che afferma di possedere il copyright di 50
volumi di scritti in inglese di Marx ed Engels. C’è chi pensa che sia un
po’ contraddittorio che un gruppo di radicali ricorra allo strumento
“capitalista” della legge sulla proprietà intellettuale per eliminare
gli scritti di Marx ed Engels da Internet. Inoltre, i patrocinatori
dell’archivio non hanno potuto fare a meno di notare che la scadenza
prevista per conformarsi alla richiesta coincideva con il primo maggio,
la giornata mondiale dei lavoratori.
«Marx ed Engels appartengono
alla classe dei lavoratori mondiali spiritualmente, tanto sono
importanti» ha detto David Walters, uno degli
organizzatori dell’archivio marxista. «Mi piace pensare che Marx avrebbe
voluto diffondere le sue idee nel modo più ampio e gratuito possibile».
Walters ha precisato che l’archivio ha rispettato il copyright
dell’editore, che copre le opere tradotte, non gli originali in tedesco
del XIX secolo. Mercoledì scorso l’archivio ha dunque rimosso gli
scritti contestati aggiungendo una nota che addossa la responsabilità
all’editore, e ha scritto a grossi caratteri: “File non più
accessibile!”. La disputa sul controllo online delle opere di Marx
avviene in un periodo storico nel quale le sue idee hanno acquistato una
nuova rilevanza. Il bestseller dell’economista francese Thomas Piketty,
Capital in the 2-1st Century , per esempio, richiama alla mente l’opera
di Marx.
Malgrado questo piccolo boom di interesse, tuttavia,
Lawrence & Wishart, con sede a East London, difficilmente prevede di
avere un successo online a portata di mano: lo ha detto Sally Davison,
direttrice della casa editrice. L’obiettivo è creare un’edizione
digitale da vendere alle biblioteche in sostituzione dell’edizione
cartacea, il cui costo si aggira più o meno sui 1.500 dollari per i 50
volumi. «Creare una strategia digitale è indispensabile per la nostra
sopravvivenza» ha detto Davison. «Proprio in questo momento siamo in
trattative con qualcuno ed è per questo che abbiamo chiesto all’archivio
di togliere l’accesso online. Sarebbe ancora più difficile riuscire a
vendere una versione digitale ai bibliotecari, se fosse già disponibile
sul web». Lawrence & Wishart sta perdendo terreno sulla faccenda
dell’online, però. L’editore dice di aver ricevuto circa 500
messaggi arrabbiati, che suonano così: «Come potete affermare di essere
radicali?». Ha ricevuto anche una petizione con le firme di 4500 persone
che si oppongono alla pretesa di un copyright sugli scritti di Marx ed
Engels: nella petizione si cita una incongruenza, e si fa notare che i
due filosofi «per tutta la loro vita scrissero contro il monopolio del
capitalismo e la sua origine, la proprietà privata».
Sally Davison ha
detto di essere rimasta di sasso quando si è resa conto che la Lawrence
& Wishart è stata dipinta come un oppressore: la casa editrice ha
due impiegati a tempo pieno e due part time e riesce a stento a far
quadrare i conti, pubblicando riviste come Anarchy Studies e una decina
di libri di sinistra all’anno. «Non abbiamo utili e non siamo
particolarmente ben retribuiti» ha aggiunto. L’editore ha anche cercato
di prendersi la rivincita su queste critiche, mettendo in discussione se
sia effettivamente da radicali credere che non ci sia proprietà di un
contenuto prodotto con un duro lavoro come la monumentale traduzione e
annotazione delle opere di Marx ed Engels, progetto in un primo tempo
voluto dall’Unione Sovietica alla fine degli anni Sessanta e che
richiese circa trent’anni di collaborazione tra gli studiosi di tutto il
mondo. In una nota, la Lawrence & Wishart ha affermato che chi
critica non porta avanti la tradizione socialista, ma riflette «una
cultura consumistica che si aspetta che i contenuti culturali siano
consegnati gratuitamente ai consumatori, lasciando senza salario gli
addetti alla cultura, mentre i grandi colossi dell’editoria continuano
ad arricchirsi».
Nella dichiarazione si fa anche presente che molte
opere di Marx ed Engels sono disponibili gratuitamente in traduzione in
archivi no profit e in altri siti. Sally Davison ha poi ribadito:
«Questa edizione universitaria è in 50 volumi: non è indispensabile per
l’attività rivoluzionaria». Anche non tenendo conto del materiale
rimosso di Marx ed Engels, l’archivio marxista su Internet contiene
circa duecentomila documenti, in oltre 40 lingue. Peter Linebaugh,
professore dell’Università di Toledo in Ohio, studioso della storia del
comunismo, ha manifestato delusione per la decisione dell’editore e
contestato l’idea che si possa dividere l’opera di Marx in una parte
importante e in un’altra ordinaria. Ciò che sembra arcana erudizione, ha
spiegato, «può apparire esplosivo per i giovani militanti». E prendendo
in considerazione l’intera faccenda ha concluso: «Il pesce piccolo che
mangia un altro pesce piccolo: questo è il trionfo del capitalismo».
(Traduzione di Anna Bissanti)
Marx vittima del copyright: il caso dell’archivio onlineUn editore londinese ripubblica in ebook 50 volumi del filosofo, e scoppia la polemica con il sito che li offre gratisdi Claudio Leonardi La Stampa 16.5.14 qui
Marx vittima del copyright: il caso dell’archivio onlineUn editore londinese ripubblica in ebook 50 volumi del filosofo, e scoppia la polemica con il sito che li offre gratisdi Claudio Leonardi La Stampa 16.5.14 qui
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