sabato 22 novembre 2014

Un noir storico su Hitler

Il sosia di Hitler
Speriamo sia meglio del libro di Genna, fulgido esempio di comicità involontaria [SGA].

Luigi Guarnieri: Il sosia di Hitler, Mondadori pagg. 260, euro 19

Risvolto

Berlino, ottobre 1945. L'agente speciale L**** Gren***** del controspionaggio militare americano viene incaricato di condurre una nuova indagine sulla morte di Adolf Hitler. La verità ufficiale vuole che il Führer si sia suicidato nel bunker, ma i rapporti dell'Intelligence Service britannico e dei russi dell'NKVD non hanno chiarito la reale dinamica dei fatti. L'interrogatorio della dentista personale del Führer, la dottoressa Greta von Freundin, ha aperto un nuovo scenario investigativo: il Dipartimento H dei servizi segreti del Reich, specializzato in Controfigure, Contraffazioni e Interventi speciali, avrebbe sviluppato un piano segreto per favorire la fuga di Hitler dal bunker. Nome in codice, Operazione Janus. Comincia così una difficile inchiesta, lunga più di quindici anni, scandita da scoperte, delusioni, inganni e sorprese. Ossessionato dal fantasma di Hitler e del suo doppio, l'agente Gren***** interroga testimoni reticenti o ambigui, viaggia tra Germania e Austria, Argentina e Italia, Paraguay e Svizzera. E alla fine ritrova le tracce dell'aristocratico Egon Sommer, il direttore del Dipartimento H, e dell'altrettanto misterioso Mario Schatten, il sosia di Hitler: geniale musicista incompreso, vittima sacrificale di una terribile macchinazione e di due spaventose dittature - il nazismo prima, il comunismo poi. Ma quando scrive il suo rapporto conclusivo, frutto di un lungo lavoro di pazienza e di astuzia, l'agente Gren***** ormai sa che la verità non è mai una sola: perché niente e nessuno, nemmeno lui, è cio che sembra. Affresco epico e visionario, thriller storico ma anche narrazione totale che contamina in assoluta libertà ricerca documentaria e invenzione fantastica, evocando con lo stesso fascino inquietante figure reali e personaggi immaginari, Il sosia di Hitler è un potente romanzo sugli orrori e sulle follie della Storia, un grandioso viaggio nelle tenebre che nessun lettore potrà dimenticare.


Lo strano caso dell’uomo che sembrava il Führer 
Con “Il sosia di Hitler” Luigi Guarnieri costruisce un avvincente thriller storico in giro per il mondo

ALESSANDRA ROTA Repubblica 22 11 2014

LAPRODUZIONEl etteraria e cinematografica sugli ultimi giorni del Führer — se è vero che è morto nel bunker a Berlino, se è scappato in Sud America ed è ancora vivo e vegeto a 125 anni — è notoriamente sterminata ma l’operazione che fa Luigi Guarnieri in Il sosia di Hitler (Mondadori, pagg. 260, euro 19) è degna del miglior Le Carré. Non c’è un attimo di tregua nel suo noir storico che ripercorre con abilità e tenacia, che solo un agente speciale del controspionaggio può avere, la parte finale di una tragedia internazionale, di cui il fondatore del nazionalsocialismo fu decisamente protagonista. È l’ottobre del 1945 quando L**** Gren**** (nome in codice) viene incaricato di un’indagine delicata, delicatissima. Tutto comincia con delle radiografie di denti. Appartengono davvero all’uomo che ha dichiarato guerra al mondo intero quei ponti, le otturazioni, le capsule che compaiono nelle lastre ritrovate? Oppure è stata una messinscena perfetta, una delle tante che hanno accompagnato l’esistenza dell’ideatore della Soluzione finale? E se sì, chi è allora l’altro, quello al quale è stata “ricostruita” la dentatura del dittatore?
Documenti, fonogrammi, lettere, bigliettini, cartelle cliniche, non c’è carta che sfugga alla “talpa”: quindici anni ci vogliono per ricostruire una storia assurda fatta di torture morali e fisiche, di vessazioni e devastazioni. Una folla di personaggi ruota intorno ad una vicenda che non concede pause, ambientata tra corridoi infestati di SS, palazzi distrutti dalle bombe, cadaveri smembrati. C’è Egon Summer, misterioso aristocratico, coltissimo e appassionato di musica, scaltro e pericoloso, feroce e squisito con le signore (la somiglianza è con il Donald Sutherland della Cruna dell’ago), c’è la dentista personale di Adolf, dottoressa Greta von Freundin, frastornata pedina di un gioco perverso. E poi c’è Mario Schatten, geniale musicista a cui nessuno riconosce il talento, copia certificata del cancelliere del Reich. Per lui la vita ha in serbo solo dolore e sbigottimento: la sua somiglianza gli costerà cara perfino quando la Germania sarà invasa dai russi.
Un docu-fiction costruito con la perfezione di un orologiaio: il meccanismo storico funziona a tal punto da aprire scenari investigativi reali. Il fantasma di Hitler e il suo doppio si rincorrono tra le pagine, salgono su aerei con destinazione Argentina, Paraguay, Svizzera mentre controfigure, falsificazioni e misteri inquinano una verità che non sarà mai soltanto una.

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