venerdì 7 novembre 2014

Una nuova edizione per i diari dell'internamento di Knut Hamsun

Knut Hamsun: Per i sentieri dove cresce l'erba, Fazi, pp. 200, 16 €

Risvolto
Per i sentieri dove cresce l'erba è l'opera conclusiva della produzione di Hamsun, in cui si concentra tutta la sua poetica, un romanzo imprescindibile.
Knut Hamsun è stato un pioniere di alcune tecniche stilistiche, con l'utilizzo del flusso di coscienza e del monologo interiore, influenzando la maggior parte degli autori moderni.
Nel 1929, Thomas Mann affermò che il Premio Nobel per la letteratura mai era stato assegnato a qualcuno che lo meritasse di più. E scrittori come Franz Kafka, Bertold Brecht e Henry Miller hanno tutti espresso la loro ammirazione per Hamsun. Nella prefazione ad un'edizione americana di Fame, Isaac Bashevis Singer afferma che Hamsun "è il padre della scuola moderna di letteratura in ogni aspetto: nella sua soggettività, nell'impressionismo, nell'uso della retrospettiva, nel lirismo. Tutta la letteratura moderna del ventesimo secolo deriva da Hamsun".
"Gelido catasto dei giorni deserti e dell'assurdità delle cose", come lo ha definito Claudio Magris, Per i sentieri dove cresce l'erba è il diario dell'internamento in ospedali psichiatrici e sanatori a cui lo scrittore viene condannato per il suo collaborazionismo con i nazisti. Ultima opera di Hamsun, premio Nobel per la Letteratura (1920), fu scritta nel 1948, quando lo scrittore era ormai in età avanzata.
Come giudicare uno Stato che si accanisce contro uno scrittore di novant'anni, lo relega per mesi in un ospedale psichiatrico per indagare sulle sue capacità mentali, provocandogli ulteriori malesseri psicofisici che lo ridurranno in fin di vita?
E come giudicare Knut Hamsun che aderisce con entusiasmo al pangermanesimo nazista, appoggia l'occupazione tedesca e dopo il suicidio di Hitler nel bunker di Berlino lo definisce "figura di riformatore del più alto rango"?
Per i sentieri dove cresce l'erba può essere considerata l'opera-riscatto di Knut Hamsun.
Knut Hamsun, norvegese, visse dal 1859 al 1952. Eserctitò, in Novergia e in America, i più svariati mestieri prima di cogliere, nel 1890, il suo primo successo letterario con il romanzo Fame. Tra gli altri titoli della sua vasta produzione, vanno ricordati almeno Misteri (1892), Pan (1894), Vagabondi (1904). Nel 1920 ricevette il premio Nobel per la Letteratura con Germogli della terra (1917). L'atteggiamento favorevole al regime nazista gli costò, al termine della seconda guerra mondiale, l'internamento e un processo.
 

Fazi ristampa il capolavoro di Knut Hamsun7 nov 2014  Libero
A Ezra Pound l'Accademia di Svezia negò il Nobel per le sue idee politiche. A Knut Ham sun invece glielo diede, nel 1920, ma per la stessa ragione glielo avrebbe probabilmente tolto, se avesse potuto, dopo che il norvegese seguì il poeta americano sulla strada dell'impegno politico dal lato sbagliato della storia. Nato nel 1859, nel nord brullo e aspro della sua terra, Hamsun è stato il più grande scrittore scandinavo del '900. Kafka, Brecht, Miller, Mann, Hemingway, Bukowski hanno dichiarato di esserne stati influenzati. I suoi romanzi trattano di spiantati divorati dalla modernità o di contadini nordici in lotta con le asperità della natura. Fa eccezione il suo ultimo libro, Per i sentieri dove cresce l'erba, appena ristampato, non senza un certo coraggio, da Fazi (pp. 200, 16 €). Noto in italiano anche con il titolo Io traditore, il libro è il diario dell'internamento in ospedali psichiatrici e sanatori a cui lo scrittore viene condannato per il suo collaborazionismo con le forze dell'Asse. Ormai famoso in patria, infatti, lo scrittore dette scandalo sostenendo il governo filo-tedesco di Vidkun Quisling. Nel 1943 regalò la medaglia ottenuta per il premio Nobel a Joseph Goebbels, e dopo tale incontro gli inviò come. Hamsun conobbe anche Adolf Hitler per il quale scrisse un lirico necrologio dopo la sua morte nella Cancelleria. Tanto basta per renderlo un maledetto. Un maledetto maledettamente bravo.

Hamsun, il premio Nobel che pagò le colpe di Hitler
La storia non fa sconti alla destra: da Pound a Céline. Alla sinistra sì
di Pierluigi Battista Corriere 18 11 2014

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