martedì 9 dicembre 2014
Ancora sull'edizione Einaudi del Genio del Cristianesimo di Chateaubriand
Risvolto
Colonna portante del romanticismo, vivo
punto di riferimento per la letteratura moderna,
il Génie è anche opera faziosa che
non ha mai smesso di dividere gli animi e
di suscitare, talvolta, reazioni violente ed
estreme. Piace riportarlo al centro dell'attenzione
in tempi di rinnovate discussioni
sulle «radici cristiane dell'Europa».
Il 14 aprile del 1802 il Génie du christianisme
appare per la prima volta in libreria.
Quattro giorni dopo entra in vigore
il Concordato tra Santa Sede e Repubblica
francese. La riscossa della religione in
Francia è congiuntamente politica e culturale.
L'opera di Chateaubriand, concepita allo
scadere del secolo dei Lumi, era stata
scritta col principale intento di dare
un'articolata illustrazione del mondo
cristiano - soprattutto cattolico - in contrapposizione
con l'entusiasmo rivoluzionario
che aveva tentato di cancellarlo,
dimostrandone la superiorità morale
ed estetica.
Un libro vessillo che avrebbe sostituito
in tutta Europa i gusti neoclassici dell'Illuminismo
con il nuovo immaginario romantico.
Col suo Génie, scritto in una
prosa suggestiva e ricca di fascino, Chateaubriand
pone le basi di un rinnovato
umanesimo, insieme cattolico e popolare,
sintesi di ragione e fede, di storia e poesia:
un umanesimo sottratto alla presunzione
di ogni forma di razionalismo e totalmente
aperto all'accoglienza di una religione
rivelata capace di rendere efficace
la potenza creatrice della parola.
Leggi anche qui
Nel 1802 usciva la monumentale opera dello scrittore francese che dimostra la superiorità morale, e soprattutto estetica, della religione cattolica
Stenio Solinas - il Giornale Mar, 09/12/2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento