Filosofia politica L'ansia scientifica di Freud
di Sebastiano Maffettone Il Sole Domenica 7.12.14
Francesco
Saverio Trincia, che insegna Filosofia Morale alla Sapienza (Roma), è
l'autore di questa monumentale opera su "Freud". Non mancano di certo
libri e articoli scientifici, come non mancano le polemiche spesso tanto
virulente quanto superficiali, sulla psicoanalisi e il suo autore. Ma
questo volume ha caratteristiche, che lo rendono particolarmente utile,
del tutto diverse dal solito. Trincia ha deciso di presentare Freud
nella sua integrità e complessità, e di farlo in maniera insolita in
specie per un filosofo come lui che ha dedicato parecchi lavori alla
psicoanalisi.Il libro è diviso così in quattro parti, Biografia, Analisi
delle opere, Concetti-chiave e Storia della ricezione, senza nulla
concedere alle tesi filosofiche dell'autore che solo emergono
indirettamente dalla lettura delle pagine dedicate a Freud, oggetto
unico e incontrato dell'opera. Le osservazioni di Trincia sulla
biografia di Freud, e sull'importanza di discuterla alla luce di quanto
la psicoanalisi ci dice sul rapporto tra persona e azione, sono
pertinenti e acute. Anche la sua rilettura della ricezione di Freud è
interessante e non manca di entrare nel vivo di dibattiti talvolta
complessi e animati. Lo stesso si può dire della disanima dei concetti
chiave del pensiero freudiano.
Ma la parte fondamentale di questo
libro è senza dubbio costituita dalla analisi delle opere. Trincia ha
infatti avuto l'ardire, non si può dire altrimenti, di presentarle al
lettore una alla volta. Per chiunque abbia visto anche da lontano in una
biblioteca il corpus delle opere freudiano è immediata la sensazione di
stupore ammirato che un'impresa titanica del genere suscita. Si va così
dai primi studi sull'isteria e il famoso (anche perché riletto da Lacan
e Derrida) Progetto del 1895, ai grandi capolavori della psicoanalisi
quali L'Interpretazione dei Sogni e La Psicopatologia della vita
quotidiana, per andare infine sulle opere più direttamente culturali,
quali Totem e Tabù e la Psicologia della masse. E così via.
La
rilettura di Trincia è pacata, ma ovviamente non manca di esprimere una
opinione di fondo. Freud è per lui un «romantico progressivo», volendo
dire che le sue radici sono nel romancticismo anche se in Freud c'è
un'ansia scientifica che lo trascende. Se non sbaglio, questa è
all'incirca la tesi di Thomas Mann su Freud, ed è una tesi attendibile.
Dovessi dire la mia, proporrei una visione più a metà strada tra
romanticismo e illuminismo, ma si tratta probabilmente di una mia
idiosincrasia. Quello che è invece certo è che Trincia presenta, in
maniera assieme simpatetica e neutrale, una psicoanalisi "culturale" e
non solo clinica, che è davvero indispensabile far conoscere al
lettore.In altre parole, Freud non è solo l'inventore di una tecnica
psicoterapeutica ma anche il creatore di una rivoluzionaria visione del
mondo. In conclusione si tratta di un libro pregevole e utile. Se
dovessi indicarne una sola mancanza, ma è evidentemente frutto di una
scelta precisa dell'autore, direi che un capitolo sulla struttura
filosofica della psicoanalisi sarebbe stato di qualche interesse. Anche
se, devo ammetterlo, avrebbe tradito in parte la vocazione del volume
nel suo complesso, che è quella di accompagnarci passo dopo passo alla
comprensione di Freud.
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