martedì 9 dicembre 2014
La sinistra postmoderna, il neoliberismo e la fine della democrazia: un estratto da "Democrazia Cercasi" su MicroMega/Il rasoio di Occam
Un estratto da "Democrazia Cercasi. Dalla caduta del Muro a Renzi:
sconfitta e mutazione della sinistra, bonapartismo postmoderno e
impotenza della filosofia in Italia" è stato ripubblicato su
Micromega - Il rasoio di Occam. Ringrazio i redattori e Paolo Flores d'Arcais [SGA].
di STEFANO G. AZZARÀ su MicroMega / Il rasoio di Occam
Qual è il nesso che va stabilito fra
libertà privata e libertà pubblica? Come reagire alla crisi
profondissima della democrazia? Sono queste alcune delle domande che si è
posto Stefano G. Azzarà, nel suo recente “Democrazia cercasi. Dalla
caduta del Muro a Renzi: sconfitta e mutazione della sinistra,
bonapartismo postmoderno e impotenza della filosofia in Italia”
(Imprimatur Editore 2014), di cui pubblichiamo qui, per gentile
concessione dell’autore, un estratto.
Affinché la democrazia moderna continui o ritorni ad avere un senso
[...] è necessaria anche la «libertà positiva», la «libertà di». E cioè
quella libertà di agire in senso politico che Berlin e i liberali
conservatori hanno inteso delegittimare, considerandola «virtualmente
identica»[1]
all’autoritarismo. Dopo i grandi cicli rivoluzionari del Novecento,
libertà significa anche e in primo luogo «aspirazione profonda e
universale allo status e al riconoscimento»[2],
oltre che «autogoverno sociale». E significa dunque la possibilità e
capacità di cambiare le cose, il potere di trasformare la realtà che ci
circonda attraverso l’intervento attivo dei gruppi di interesse, delle
classi sociali, dei popoli. Significa soprattutto il risveglio dei
lavoratori e di nazioni intere.
Come sappiamo, è questo il cuore stesso della modernità: ..
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