mercoledì 14 gennaio 2015

Materialismo storico o teoria cospirazionista della storia?


La tesi complottista secondo cui Hollande si sarebbe fatto da solo l'attentato per avere una scusa per intervenire in Siria - dimostrata in maniera inoppugnabile dal fatto incredibilmente anomalo che due agenti della polizia francese armati di pistola fuggono per salvarsi il culo di fronte a due incappucciati armati di kalashnikov - contraddice la tesi complottista secondo cui, in realtà, sarebbe stato Obama a fare l'attentato, non esitando a sacrificare altri tre poliziotti francesi pur di impedire a Hollande di passare armi e bagagli, assieme ad Angela Merkel, nel campo socialista dei Brics capeggiato da Putin...


Non ci sono più i complotti di una volta, verrebbe da dire. In realtà, ci troviamo di fronte a un problema molto serio. Il materialismo storico, che porta la filosofia di Hegel sul terreno delle contraddizioni oggettive e dell urto degli interessi tra i grandi collettivi, nasce proprio per mettere definitivamente alla berlina le teorie cospirazioniste della storia.

E' con le loro politiche di aggressione e sfruttamento che le potenze occidentali, secondo una precisa gerarchia imperiale, hanno determinato le condizioni di una catena di processi, con una serie di azioni conosciute e alla luce del sole, che rispondono a i lnteressi che sono oggetto di dibattito pubblico.
Di questo bisogna parlare.
Stiamo invece a discutere di traiettorie balistiche e carte di identità - che sono del tutto inessenziali -, come i grillini stanno a litigare di rimborsi e diarie.
Ciò che prima era acquisito oggi non lo è più. Ed è il segno di una sconfitta egemonica che ha condotto a una spaventosa regressione culturale.


L'articolo che segue porta un po' di igiene mentale contro il delirio paranoico consolatorio dei complottofili. Del resto, chi non è consapevole di quanto la deriva postmodernista si sia fatta forte, nella sua delegittimazione e distruzione del pensiero dialettico, degli elementi di unilateralismo che spesso degradano la critica dell'ideologia allorché questa viene usata male, nemmeno si rende conto del danno che sta facendo in questi giorni. Continuando così, il ridicolo di cui da tempo siamo coperti non può che aumentare a dismisura [SGA].


I fatti di Parigi e il complottismo: una chiave di lettura consolatoria e fuorviante In evidenza 
Marco Santopadre Contropiano Lunedì, 12 Gennaio 2015 
“Sono stati gli israeliani”, “Gli Usa hanno colpito la Francia perché è contro le sanzioni alla Russia”, “Perché il corpo del poliziotto non sanguina? E’ tutta una messinscena, a Parigi non è mai morto nessuno”, “Dicono che è stato l’Isis? Ma se l’Isis è un’invenzione della Cia!”… 
In queste ore sul web, insieme ai tanti messaggi di frettolosa identificazione nei confronti di un giornale della quale la maggior parte degli italiani neanche conosceva l’esistenza e dal quale rimarrebbe probabilmente inorridito conoscendolo meglio, proliferano innumerevoli ricostruzioni e commenti sui fatti di Parigi. 
Fatti che, occorre dirlo, non sono del tutto chiari e rivelano non pochi buchi nelle ricostruzioni ufficiali, suscitando quindi parecchie perplessità in chi ha sviluppato nel tempo un sano e sacrosanto scetticismo nei confronti delle versioni di alcuni importanti eventi diffuse dalle autorità e dalla stampa...

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