Caterina Dall'Olio Avvenire 12 giugno 2015
San Francesco, in salvo la biografia «nascosta»
Daniele Abbiati - il Giornale Dom, 25/01/2015
Il San Francesco ritrovato: una «Vita» per fugare i misteri Assisi, povertà e peregrinazioni
di Paolo Di Stefano Corriere 25.1.15
André Vauchez, specialista di storia della santità medievale, afferma
che, nel suo campo, si tratta della scoperta più importante dell’ultimo
secolo. E non c’è da dubitarne. Ne ha dato notizia ieri «Le Monde» , in
un ampio servizio di Catherine Vincent. Il titolare della ricerca è il
medievista Jacques Dalarun, autore di numerosi saggi su San Francesco e
su Santa Chiara, un’autorità nel campo degli studi francescani. A lui si
deve il ritrovamento di una vita inedita del Poverello di Assisi.
La scoperta riapre la «questione francescana» e dunque ci costringe a
fare un passo indietro per ripercorrere in breve una storia piuttosto
accidentata che ci riporta agli antichi dissensi nell’ordine dei Minori,
tra «conventuali» e «spirituali», da cui venne fuori una
moltiplicazione di biografie del fondatore, tutte «politicamente»
orientate a restituire un’immagine tendenziosa del santo e dell’Ordine.
Nel 1260 (Francesco era morto nel ‘26) il Capitolo generale aveva
affidato a San Bonaventura il compito pacificatore di scrivere una vita
ufficiale del santo: la Legenda di Bonaventura, che si rivelerà
contraddittoria e piena di fantasticherie, sarebbe stata approvata nel
1263 con l’impegno di distruggere le vite non ufficiali per mettere fine
alle controversie.
L’autodafè fu purtroppo accuratamente eseguito gettando nello sconforto i
futuri studiosi di fonti francescane. Ma nel 1768 fu rinvenuta una Vita
prima di Francesco composta nel 1228, su sollecitazione di Papa
Gregorio IX, dal francescano e fine scrittore Tommaso da Celano (1220
circa-1265), che aveva conosciuto il fondatore dell’Ordine. L’opera di
Tommaso tendeva però a esaltare la figura del potentissimo frate Elia,
ministro generale dell’Ordine. La delusione di molti seguaci impose al
successore di Elia, Crescenzio da Jesi, di affidare nel 1244 allo stesso
Tommaso una Vita secunda (ritrovata nel 1806) con la collaborazione di
tre frati compagni di Francesco. Ne venne fuori una biografia incerta e
inattendibile, sia nelle lacune che nelle interpolazioni. La decisione
di espungere i miracoli avrebbe costretto Tommaso a rimediare, nel 1253,
con un Trattato dei miracoli .
Ora, Dalarun ha trovato una redazione intermedia tra la prima e la
seconda Vita . Si tratta di una ricerca avviata nel 2007, quando Dalarun
pubblicò, attribuendola a Tommaso e datandola tra il 1237 e il 1239,
una Leggenda umbra che raccontava gli ultimi due anni della vita del
santo, cioè dall’episodio delle stimmate sulla Verna. Il sospetto era
che si trattasse di un frammento di una vita più ampia, fino ad allora
ignota. Infatti. Nel settembre scorso, lo studioso riceve una mail di un
frate dal Vermont, Sean Field, che gli segnala l’imminente vendita
all’asta di un manoscritto nel sito di una prestigiosa galleria di New
York, Les Enlumineurs .
Il codice, detenuto da una private continental collection , contiene una
Vita di San Francesco che include la Leggenda umbra . Il prologo si
trova online. Nel decifrarlo, Dalarun scopre che l’autore dichiara di
aver scritto la Vita prima: si tratta dunque niente meno che di Tommaso
da Celano , il quale precisa che a raccontargli tutto è stato il
famigerato Elia. Tommaso aggiunge inoltre che siccome alcuni lamentano
che la Vita prima è troppo lunga, gli è stato chiesto di compendiarla:
ed eccone il risultato, una Vita intermedia tra la prima e la seconda. A
quel punto, Dalarun si rivolge alla direttrice del dipartimento
Manoscritti della Biblioteca Nazionale di Francia, che afferra al volo
l’importanza della scoperta e per 60 mila euro compera quella che
diventerà la vera Vita secunda.
Il volumetto, 120 x 82 mm, contiene diverse altre opere, tra cui una
serie di sermoni, le Ammonizioni di San Francesco e un commento del
Padre Nostro. L’origine italiana (probabilmente un convento francescano
dell’Italia centrale) di questa sorta di «biblioteca tascabile» è fuori
discussione, secondo Dalarun, e la sua compilazione si colloca nel
decennio 1230. Un’équipe di studiosi è al lavoro. Nel giro di un paio
d’anni se ne saprà di più.
Di Tommaso da Celano
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