venerdì 26 giugno 2015

Colpire Voltaire per educare chi non si allinea: l'introduzione in filosofia del ricatto politico-morale dell'antisemitismo metafisico perenne

Risultati immagini per Voltaire: Gli ebrei mangiavano carne umana?
E' una proposta di politica culturale ben precisa, recentemente avanzata in una fortunato libro su Heidegger. Nulla tuttavia ha a che fare la critica di Voltaire alle religioni e ai fanatismi con l'antisemitismo: si tratta qui di un'operazione che parla a suocera affinché nuora intenda [SGA].

Voltaire: Gli ebrei mangiavano carne umana? E come la preparavano?, il melangolo, pp. 64, euro 6,00

Risvolto

Pubblicato nel 1764 in un volume anonimo di miscellanea intitolato "Contes de Guillaume Vadé", questo testo affronta, attraverso l'ironia, il tema del rapporto tra cultura, religione e antropofagia, con particolare riferimento alla tradizione ebraica. Il tema dell'antropofagia non è una semplice trovata comica: benché poco noto, è presente in tutta l'opera di Voltaire, al limite dell'ossessione, e in questo testo trova la sua consacrazione. Un libro che sicuramente farà discutere, ma che contribuisce a darci un'immagine più realistica di uno dei padri dell'Illuminismo e del rapporto tra filosofia e antisemitismo. 



QuandoVoltaire accusava gli ebrei di cannibalismo religioso 

25 giu 2015  Libero MAURIZIO SCHOEPFLIN 

Sfido chiunque a non provare un pizzico di morbosa curiosità dinanzi a un volume recante il titolo Gli ebrei mangiavano carne umana? E come la preparavano? ( il melangolo, pp. 64, euro 6,00). 
Se poi aggiungiamo che l’autore di questo breve scritto, pubblicato anonimo sotto forma di lettera, risponde alnomediVoltaire, chedeiprovocatori è stato il principe, il cerchio si chiude alla perfezione, e al lettore non rimane che pregustare (è proprio il caso di dirlo!) il momento in cui avrà sotto gli occhi le poche paginette voltairiane, precedute, in questa prima edizione italiana, da un’illuminante Introduzione di Antonio Gurrado. Diciamo subito che, per quanto sorprendente possa apparire, i veri bersagli di Voltaire non sono né l’antropofagia né gi ebrei. Riguardo alla prima, egli non manifesta certo approvazione, ma sidimostra consapevole della sua diffusione presso svariati popoli nelle epoche più diverse. Nei confronti degli ebrei Voltaire non nutre una particolare simpatia - qualcuno sostiene che all’origine di tale avversione ci fosse l'insuccesso a cui andarono incontro alcune spericolate speculazioni gestite da banchieri ebrei per conto del Nostro -, ma non appare condizionatoda incrollabili e ingiustificatipregiudizi. Qual è dunque lo scopo di questo piccolo testo risalente al 1764? Lo scopo è quello che ha dominato l'intero pensiero voltairiano: combattereuna battaglia senzaquartiere contro la fede religiosa, qualunque essa sia, da lui considerata pura superstizione e fonte di infinitimali. Annota Gurrado: «Nei testi di Voltaire l'antropofagia appare coessenziale ai sacrifici umani, che sono il grado più efferato della persecuzionee chesonoquindi la conseguenza estrema dell' intolleranza», inevitabile effetto della religione. Dunque, a giudizio del celebre intellettuale illuminista, gli ebrei, al pari di numerose altre genti, sono stati antropofagi perché hanno aderito a una fede religiosa; e a tale proposito egli propone interpretazioni sicuramente azzardate di brani biblici che sembrerebbero giustificare tale sua convinzione. Ma, allorché gli ebrei da persecutori diventanoperseguitati, a causa dimotivi religiosi, ecco che si sono trasformati in vittime, finendo col venire a loro voltamangiati dai loro nemici. 
Il succo dell'argomentare voltairiano è pertantoil seguente: dovec'è la religione c'è ilcannibalismo; cancellata la religione, sarà cancellato il cannibalismo. Condotta sul filo dell'ironia conla consueta abilità , l'operetta si chiude con queste paradossali parole: «Uno uccide due o trecentomila uomini, e tutti lo trovano unbene; unosimangiauncosacco, e simettono tutti a strillare»... 

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